Gentilissimi Nino e Paolo,
non passò inosservata, nonostante il dolore di quei giorni, che anche voi oggi conoscete – come la spietatezza della malattia, capace anche di cancellare quello che si è stati, fino a ridurre l’uomo a quello che non è più: i nostri corpi consumano e ammalano, ed è una condizione di cui non possiamo che prendere atto; ma non mutano i sentimenti che ci legano a chi ci ha guidati nella vita perché inattaccabili dal passaggio secolare che ci tocca inesorabilmente in sorte –, la lettera in memoria di mia madre Raffaela che, a firma dei vostri genitori, Sandra e Francesco appunto (vergata da vostro padre e che qui in suo ricordo allego),ci giunse il 15 aprile 2015, giorno della sua morte.
Ho ripreso oggi quella lettera, gelosamente conservata tra le carememorie di mia madre, dove Sandra e Francesco la ricordavanocon parole cariche di sentimento, sinceramente commosse, e ce ne offrivano testimonianza scritta. Come ricordo nitidamente, durante uno dei dolorosi trasporti in ospedale, Francesco che, incontrandomi, mi disse: “Coraggio! Piena solidarietà”, sinceramente dispiaciuto da quello che stava succedendo dentro la mia famiglia, dentro la mia casa, e con una rapidità da spezzare fiato e speranza insieme. Lo ricordo nitidamente.
Da sempre, direi, i nostri genitori si sono stimati; stima che noi Ridolfiabbiamo continuato a nutrire con la discrezione ce ci contraddistingue ma che qui sento di dover esprimere pubblicamente in ricordo di Francesco, uomo distinto e generoso.Sempre pronto all’ascolto. All’aiuto. E posso testimoniarlo sulla scorta di 44 anni di vita durante i quali Francesco mi ha visto crescere e invecchiare – mentre io guardavo questo Signore, questo uomo buono, questo padre di famiglia, vivere con eleganza tutti i suoi anni.
Sono qui a scrivervi in questo adesso – anche per conto dei miei fratelli – per testimoniarvi vicinanza e piena solidarietà per il grave lutto; e per garantirvi che il ricordo di vostro padre resterà indelebile nella famiglia Ridolfi; e, ancora, sempre dall’esperienza di profondissimi dolori, per testimoniarvi che la separazione dai nostri cari è solo apparente, perché presto, anche da subito, Francesco sarà di nuovo, da nuovo, presente concretamente nelle vostre vite.
Con affetto e stima,
MASSIMO RIDOLFI