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WhatsApp_Image_2024-11-29_at_10.37.39.jpegWhatsApp_Image_2024-11-29_at_10.40.17.jpeg"Oggi scioperiamo per la democrazia" con queste parole del segretario provinciale della CGIL Pancrazio Cordone che si apre a Teramo la giornata di sciopero nazionale indetto dalla CGIL e UIL.
Una folta folla di lavoratori e lavoratrici, accompagnati dai pensionati, si è riunita per le 10:30 a Largo San Matteo, davanti alla Prefettura, per far sentire il loro dissenso circa la nuova manovra di bilancio decratata dal governo.
Ad enumerare sul palco le ragioni multiple che agitano il dissenso Massimiliano Bravo, riferimento della UIL Teramo: l'aumento delle pensioni minime per soli 3 euro è uno scherzo; i tagli alla sanità pubblica hanno privato quasi 4 milioni di cittadini della possibilità di curarsi; ai giovani di oggi non viene garantito un futuro professionale sicuro.
"Chiediamo al governo di prendere i soldi dove sono (extraprofitti, rendite, grandi ricchezze) e
di redistribuirli equamente attraverso:
-un finanziamento straordinario per Sanità pubblica, servizi sociali, istruzione e ricerca
-rinnovo dei ccnl pubblici e privati per un aumento reale dei salari in contrasto all’inflazione
-misure concrete a tutela della sicurezza sul lavoro e del superamento della precarietà."
Questi riportati solo alcuni dei cardini sui quali si mette in discussione l'azione ministerale, alzando la voce nelle piazze italiane, mentre la produzione dei servizi subisce un'interruzione di 8 ore creando disagi alle linee e alle normali attività.
Molti, infatti, non presenti sotto al palco stanno manifestando direttamente dai luoghi di lavoro, informano, per non consentire un'ulteriore perdita di potere d'acquisto ai cittadini e la crescita della precarietà.
"I contratti di lavoro devono tornare ad essere indeterminati."
La mobilitazione dei sindacati a livello nazionale chiede, pertanto, il ritiro del disegno di legge per la sicurezza e il rispetto delle libertà costituzionali.

Eugenia Di Giandomenico