E all’improvviso… la luce fu.
E sulla strada di Castellalto, c’è chi ne rimase folgorato.
E vide la luce.
E fu una luce così potente che, in un attimo, spazzò via le fioriture di civismo e tutta la suggestione renziana, che aveva visto, proprio da quelle parti, entusiastiche adesioni ad Italia Viva.
Poi il fenomeno Renzi sì è spento, qualcuno s’è rassegnato e qualcuno, cogliendo al volo la prima scusa utile, tipo la mancata condivisione di un accordo con Azione, se n’è andato, giusto in tempo per riacquistare quella necessaria dose di verginità, che gli consentisse di candidarsi alla Regione come civico, a sostegno di D’Amico.
Ma è andata male.
S’è fatto buio.
Il buio dell’oblìo politico.
Ma lui, Vincenzo Di Marco, non si rassegna all’oblìo, non tollera il buio… e vede la luce.
Quella del Pd, il partito dal quale era uscito con la diaspora renziana, e nel quale adesso rientra.
Dalla porta principale, con una tessera nuova nuova.
Coincidenza vuole, perché di una coincidenza si tratta, che si avvicinino i congressi, sia nei circoli che al Provinciale, e rientrare adesso puó essere strategicamente utile, specie se ambisci magari ad una candidatura a Sindaco.
Sì, lo so, sono un malpensante, e figuratevi se Di Marco, che è già stato Sindaco per dieci anni, ambisce a riconquistare la fascia…
Come dite? Ambisce?
In realtà, si diceva che ambisse anche al posto di minoranza nel cda dell’Ater, ma se l’è preso Cavallari con Camillo Graziano, e che non gli dispiacerebbe un posto nel cda del Consorzio di Bonifica, anche se adesso non si comprende se potrà entrare in quota D’Amico o proprio in quota del ritrovato PD.
Si vedrà, anche se sono ruoli di secondo piano, inadatti per chi, come lui, ambisce ad altro.
Perché lui ambisce, l’abbiamo detto, no?
Ambisce al punto che, nel rientrare nel PD, s’è portato in dote quasi tutto il suo gruppo. Sembra si sia tesserato PD anche il cugino, Marco Monticelli, attuale assessore ai Lavori pubblici che era di Sinistra Italiana, tutti in preparazione alle prossime amministrative 2026, dove il candidato Sindaco - se Di Marco scegliesse altro - potrebbe essere proprio Monticelli. Ma appare improbabile. L'unica a non essersi tesserata col PD, sarebbe Valeria Manelli che però farebbe comunque parte del progetto, perché il progetto c’è.
E la strada è segnata.
Basta seguire la luce.
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