Avrebbe meritato la diretta televisiva, o almeno una registrazione integrale per una successiva pubblicazione sul web, il convegno sul “CONTESTO DI MERCATO DELLA FINANZA STRAORDINARIA”, organizzato dall’ Odine e dalla Fondazione dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, che si è tenuto questa mattina all’Università. Lungi dall’essere un evento da addetti ai lavori, infatti, il convegno è stato una finestra spalancata sull’Italia di oggi e, soprattutto, su quella di domani. Senza fronzoli, senza metafore di convenienza, senza la ricerca politica del consenso, ma con le logiche dei numeri, i relatori hanno scolpito il ritratto del nostro Paese. A cominciare dal Prof. Federico Carli, docente Universitario, che ha ricordato quanto l’Italia abbia rallentato negli ultimi anni, tanto che oggi il nostro reddito pro - capite non è solo inferiore a quello di Spagna e Portogallo, che vent’anni fa erano molto più indietro, ma anche a quello di Slovenia e Polonia. Lo stesso professor Carli, ha anche tracciato le linee di una possibile ripresa, che non può non passare da un cambiamento nel rapporto tra il mondo della politica (bizantina e barocca) e il mondo dell’impresa, magari anche senza sfavorire il passaggio dal secondo al primo, qualora qualche imprenditore nutrisse aspirazioni d’impegno pubblico. Interessantissimi, poi, gli interventi del dott. Amedeo Gasbarro: Unit Manager Regione Abruzzo Banca Mediolanum e del dott. Filippo Lolla: Senio Manager Origination & Sales Network Relations – Investment Banking di Banca Mediolanum, che partendo proprio dall’esperienza della banca fondata da Ennio Doris, hanno definito lo stato attuale dell’economia italiana, dalla crisi demografica al passaggio generazionale, dal cambiamento di modello di sviluppo alla necessaria riscrittura dei percorsi di crescita, il tutto nell’ottica del valore aggiunto di quella finanza straordinaria, che può essere la chiave di volta nella costruzione di una nuova visione. Necessaria, però, quella “rivoluzione culturale” invocata (e auspicata) dal presidente della Fondazione dottori commercialisti ed esperti contabili di Teramo, Alfonso Di Sabatino Martina. Una rivoluzione culturale, nella quale l’azione di consulenza dei commercialisti può risultare decisiva, in virtù di un rapporto antico di vicinanza agli imprenditori, che è fatto di consolidata mutua fiducia, e non risente per questo dei timori che da sempre, con un pizzico di Italica diffidenza, si nutrono nei confronti di chi arriva a proporre investimenti.