Chi sperava che le Iene, in ossequio al proprio nome, non avessero cedimenti e non s’impastassero di buonismo animalista nel trattare del caso dei cervi in Abruzzo, si sbagliava. Anche se la iena avezzanese Nina, ha impostato il suo servizio su un tentativo di confronto tra le due tesi, quella di chi vuole abbattere i cervi, perché sono troppi, dannosi e pericolosi, e quella di chi invece vuole difendere bambi, alla fine non ha evitato lo scivolamento nell’inevitabile favoletta dell’animale buono e dell’uomo cattivo. lo si intuisce già dalla presentazione sul sito della popolare trasmissione: «In Abruzzo quattrocentosessantanove cervi rischiano di diventare prede di cacciatori perché ad agosto la giunta regionale ha aperto la caccia al mammifero ungulato. Non una caccia di selezione vera e propria ma una caccia a tariffario. La nostra Iena è andata a Villetta Barrea dove i cervi convivono con gli abitanti e a messo a confronto un attivista e un cacciatore».
Restiamo in attesa di manifestazioni ambientaliste, e servizi delle iene, sul massacro delle zanzare…
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