II⁰ Lettera Aperta di Giorgio Morelli, già consulente per la questione degli sversamenti sotto i laboratori del Gran Sasso
Parlo nuovamente dei lavori commissariali previsti sotto il Gran Sasso, dopo che le precedenti interlocuzioni, avvenute insieme ad altri professionisti sulla stampa, durante il workshop presso il Consiglio Regionale e in incontri pubblici, hanno contribuito a cambiare la narrazione sui passi da compiere. Questo è avvenuto grazie a una nuova apertura al confronto da parte del Commissario, Ing. Caputi, senza tuttavia nessuna modificasostanzanziale degli atti già sottoscritti.
Il Commissario ha dichiarato di voler analizzare e sottoporre diverse ipotesi progettuali ai soggetti previsti dalla normativa. Tuttavia, non sembra che gli atti già sottoscritti siano stati adeguati alle dichiarazioni rese, nonostante l’adesione, da parte del Commissario, ad una procedura coerente con il nuovo Codice degli Appalti (Quadro Esigenziale, Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali, Dibattito Pubblico obbligatorio, Documento d’Indirizzo Progettuale, Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica).
Il Commissario, in varie occasioni, ribadisce l’inesistenza di un’idea progettuale predefinita e che ogni ipotesi contraria è infondata. Non metto in dubbio tale volontà, ma analizzo i seguenti atti già compiuti:
Il Quadro Esigenziale descrive le necessità principali e le modalità operative per garantire la sicurezza del sistema idrico, includendo l'ipotesi di captazioni alternative.
Viene delineato un quadro economico aggiornato che rafforza l’obiettivo del progetto tecnico-economico, tenendo conto delle nuove esigenze che emergerannodall’analisi idrogeologica.
L'offerta tecnico-economica,pur prevedendo, blandamente invero, la necessità d’ipotesi alternative, si concentra in modo particolareggiato sulla realizzazione di un nuovo sistema di drenaggio, ulteriore e diverso dall’attuale, avvalorato da studi specifici sul comportamento idrico-geologico.
In questi atti, poche righe richiedono tre ipotesi progettuali alternative, mentre numerose pagine descrivono il nuovo Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (PTFE), definito “PLUS”. Tale progetto è basato su risultati delle prospezioni geognostiche e prevede nuovi drenaggi giustificati da un modello concettuale di circolazione idrica sotterranea. L’offerta della Società Italferr sottolinea:
"Per poter sviluppare il PTFE dell’intervento di Messa in Sicurezza Idraulica occorre dapprima investigare il sistema geologico-idrogeologico dell’ammasso; questo al fine della definizione di una soluzione progettuale di captazione che non determini effetti negativi sulla dotazione idropotabile e sulle qualità della risorsa. Per tale motivo si propone di avviare, da subito, una fase di studi geologici idrogeologici correlata dall’esecuzione di un campo prova che dia evidenza dell’efficacia della soluzione di progetto’"
Segue una fase propedeutica che prevede:
Da questi estratti emerge una direzione progettuale già fortemente orientata verso nuovi drenaggi, che a mio avviso non risolverebbero la vulnerabilità del sistema idrico e causerebbero ulteriori danni irreversibili.
È anche, oggettivamente, velleitario ipotizzare che 15 sondaggi sotterranei in un’area ristretta possano restituire un modello idrogeologico dell’idrostuttura carbonatica del Gran Sasso, peraltro con sondaggi di lunghezza media di 50m.
Da qui la richiesta al Commissario di allineare gli atti e i contratti alle dichiarazioni rese, coerentemente con il Codice degli Appalti e il necessario confronto con i portatori d’interesse previsti.
Proposte per un approccio integrato
Il momento della scelta progettuale deve essere strategico e non soffrire di un percorso già indirizzato. Nella recente intervista, rilasciata al Quotidiano “il Centro”, il Commissario ha annunciato:
Ecco, senza volersi domandare come si possano fare ipotesi di lavoro, definite con il giusto livello di approfondimento e di elaborati da poter eventualmente confrontare con quelli della Società incaricata, è opportuno però cogliere l’occasione per fare una proposta quantomeno di metodo:
Un unico Commissario e un unico progetto definito dopo il confronto pubblico rappresentano la via maestra per una gestione sostenibile e condivisa. Interrompere le attività attuali, che non tengono conto di questa esigenza complessiva, è indispensabile per raggiungere una soluzione definitiva.
Giorgio Morelli