Il Giubileo 2025 si aprirà ufficialmente domani 24 dicembre 2024 alle ore 19.00, con la Celebrazione Eucaristica in mondo visione presieduta da Papa Francesco in Piazza San Pietro. A seguire si compirà il rito di Apertura della Porta Santa. E sarà un grande giubileo, voluto da un grande Papa: Francesco. “Pellegrini nella speranza” sarà il tema delle tantissime iniziative che verranno proposte ad un mondo distratto, ed al popolo di Dio troppo indaffarato negli acquisti e troppo poco nell’attesa. Francesco lo sa e per questo lancia la sfida tutto in questo motto che suona come un invito a camminare insieme, rivolto a tutti i cristiani e agli uomini, per procedere uniti verso un futuro migliore, basato sulla speranza, la misericordia e la fraternità, un viaggio continuo alla ricerca di Dio e della sua salvezza. L’idea stessa di pellegrinaggiogiubilare suggerisce la dimensione comunitaria della Chiesa: siamo tutti in cammino insieme, nessuno è solo nella sua ricerca di salvezza, nella sua volontà di riconciliarsi con Dio e con il prossimo. Anzi, il pellegrinaggio giubilare è proprio un’occasione per testimoniare la gioia del Vangelo, condividere la propria fede con il mondo e costruire un futuro di pace e di fraternità per tutti.Dal marzo 2013 ogni giorno Jorge Mario Bergoglio lo ha testimoniato, La difesa strenua dei bambini. La centralità delle periferie, il rilancio della misericordia al fianco della verità, l'urgenza della missione nell'annuncio del Vangelo, la sinodalità come criterio di discernimento delle sfide pastorali, dalla famiglia ai giovani. C'è tutto questo e altro ancora nei primi 11 anni del pontificato di Papa Francesco. Complice uno stile sobrio e informale, meno rigoristico dei suoi predecessori, Bergoglio è stato ed è più amato all'esterno che all'interno della Chiesa romana complice dalla suburra. Il Pontefice “preso dalla fine del mondo” hacambiato il volto della cristianità.. L’azione di Francesco è stata profonda, strutturale.Tante, forse troppe svolte non vedranno il loro compimento da qui alla fine di questo papato. Colpa del suo profilo, apripista più che riformista. Cardinali e vescovi ultraconservatori, quelli dagli attici milionari, i vescovi donne & affari, feste & champagne, i vescovi del Pnnr (e ne conosciamo di vicini a noi) e quelli con la mani in pasta picchiano duro contro Francesco che ha ripreso in mano i sacri valori delConcilio Vaticano II, vera bussola del suo agire. Di quell'assise innovatrice, che lui non ha vissuto in prima persona, rispetta la lettera e rispolvera lo spirito giubilare di sincera empatia con la cittádell'uomo. Senza strappi laceranti, però. Come testimonia il giubileo che si apre domani tornano a risuonare sul mondo gesti, parole, pensieri che fanno subito scattare una reciproca simpatia tra la gente comune e il nuovo papa, il primo che – altro particolare di non secondaria importanza - ebbe il coraggio di scegliere un nome tanto impegnativo, Francesco, capace di riportare la Chiesa sulle orme di S.Francesco di Assisi più vicina a poveri, malati, migranti; ai valori della pace, del dialogo, dell'ambiente. Miracolo di Bergoglio, “l'unico leader morale mondiale”, secondo Julia Krysteva, filosofa laica francese, e di altri intellettuali laici, come Eugenio Scalfari.E’ l’unico leader seguito dai giovani di tutto il mondo perché rifiuta di abitare nel Palazzo Apostolico (in 300 mq con vista su piazza S.Pietro) per sistemarsi nel più modesto Ospizio di S. Marta dove celebra Messa con seguitissime omelie come un parroco di quartiere. Perché quando si sposta, si serve di semplici auto utilitarie; porta la vecchia borsa di pelle nera usata in Argentina; telefona ad amici e conoscenti in occasione di feste e ricorrenze. Pensa anche ai senza fissa dimora che gravitano intorno a S.Pietro per i quali fa allestire servizi di assistenza sanitaria, docce, barberia. Gesti in fondo semplici ma significativi, che affianca a iniziative più delicate come la riforma dei dicasteri vaticani, il controllo dalla banca vaticana, lo Ior degli affari loschi, fa condannare i cardinali infedeli, e pedofili. Bergogliosa che ha poco tempo e non molla. Anzi con questo giubileo rilancia, moltiplica le proprie energie per portare avanti le sue riforme,denuncia le violazione dei diritti in ogni discorso; prega per la pace in ogni occasione, riceve centinaia di migliaia di fedeli e capi di Stato. Francesco, come i suoi predecessori, con tutti parla di pace, di bene comune e di difesa dei poveri. Come un infaticabile pastore, parroco del mondo.
Leo Nodari