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Screenshot_2024-12-28_alle_05.08.57.pngNel corso del 2024, il ministero
dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e gli assessorati regionali
competenti hanno autorizzato 25 progetti di sviluppo della rete
elettrica nazionale, per un valore complessivo di oltre 2,3 miliardi
di euro. Gli interventi confermano il ruolo cruciale di Terna, la
società guidata da Giuseppina Di Foggia, nella transizione energetica
italiana e sottolineano l'efficace collaborazione con le istituzioni.
Le opere autorizzate porteranno benefici ambientali, sociali ed
economici di rilievo: oltre 560 km di nuove linee sottomarine o
interrate garantiranno una significativa riduzione degli impatti
paesaggistici e ambientali. Inoltre, grazie a questi interventi,
saranno eliminati circa 100 tralicci e liberati oltre 70 ettari di
territorio, con effetti positivi per le comunità locali. Tra i
progetti più rilevanti approvati c' è l'Adriatic Link,
il collegamento sottomarino tra Marche e Abruzzo. da Fano a Città Sant'Angelo, inserito nel Pniec
(Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima). L'infrastruttura
migliorerà la sicurezza e la flessibilità del sistema elettrico
nazionale, facilitando l'integrazione delle fonti rinnovabili e
ottimizzando lo scambio energetico nella parte centrale della
Penisola. A settembre Terna ha assegnato a Prysmian il contratto per la fornitura e la posa in opera dei cavi sottomarini e interrati dell’Adriatic Link. La fornitura dei sistemi in cavo costituisce un ulteriore tassello per l'avanzamento dell'opera. L’Adriatic Link è un elettrodotto sottomarino “invisibile” in corrente continua che collegherà Abruzzo e Marche, funzionale all’integrazione dell’energia prodotta dagli impianti eolici e fotovoltaici, presenti in gran parte nel Sud Italia, nonché al rafforzamento della sicurezza e dell’affidabilità tra Sud e Nord Italia. Per l’opera, Terna investirà oltre 1 miliardo di euro coinvolgendo circa 120 imprese tra quelle dirette e l’indotto. A differenza del Tyrrhenian Link, che utilizza cavi a massa impregnata equipaggiati con una doppia armatura con livello di tensione 500 kV, i cavi dell’Adriatic Link sono realizzati in alluminio con isolamento in XLPE. Non cambia la capacità di trasporto (1000 MW) né la tecnologia HVDC (High Voltage Direct Current), che permette il trasporto su lunghissime distanze; sono le stesse anche le tecnologie VSC (Voltage Source Converter) impiegate per le stazioni elettriche di conversione da energia alternata a continua e viceversa. E anche quelle relative al software per il controllo da remoto e l’analisi dei dati dei sistemi di monitoraggio. L’Adriatic Link consentirà di incrementare di circa 1000 MW la capacità di scambio tra le zone Centro-Sud e Centro-Nord del Paese, aumentando la sicurezza, l’efficienza e la resilienza dell’intera rete elettrica di trasmissione nazionale. L’opera, che era stata inserita da Terna nel Piano di Sviluppo del 2018, «permette di incrementare la capacità di trasporto tra Centro Sud e Centro Nord – continua Carlini. La rete elettrica italiana è, da un punto di vista operativo, estremamente complessa da gestire. Sulla nostra rete di trasmissione esistono infatti sezioni che hanno reso necessario identificare le cosiddette “zone di mercato” e fissarne i limiti di trasmissione. Eliminare questi “colli di bottiglia” fa parte dei compiti di Terna, grazie soprattutto allo sviluppo della rete. Per le zone Sud e Isole (Sicilia e Sardegna) le richieste di connessione presentano una potenza nominale fino a 5 volte superiore rispetto alla previsione della capacità installata al 2030. L’effettiva realizzazione delle richieste di connessione potrebbe determinare un importante incremento di congestioni su determinate porzioni di rete, con conseguente necessità di pianificare nuovi sviluppi infrastrutturali al fine di integrare i contingenti Fer previsti, garantendo un livello accettabile di overgeneration e un trasporto fluido dell’energia dal sud Italia verso le regioni del nord a maggior consumo».