Mentre la giuria del Premio Pigro, a Teramo, valuta i partecipanti e si prepara all’evento di piazza, previsto per domani sera, arriva una doccia fredda: la cancellazione del contributo della Regione, ovvero 25mila euro (che si aggiungono ai 30mila del Comune) perché sul materiale non c’è il logo della Regione. A segnalare la mancanza e a chiedere la cancellazione del contributo, è stato l’assessore D’Annuntiis, con una valutazione che è stata condivisa non solo dal teramano Paolo Gatti, che pur rilevando l’importanza della figura di Ivan Graziani, ha criticato la «… sciatteria di chi manda gli inviti, e non fa neanche la fatica di mettere il logo della Regione Abruzzo che finanzia per 25.000 l’evento. Ora ci sarà ovviamente tempo e modo di riflettere per tutti, soprattutto per chi dimentica di mettere loghi».
Si è astenuto, ma per protesta, il consigliere Sandro Mariani, mentre - clamorosamente - ha votato a favore della revoca del contributo Luciano D’Amico, che ha così rifilato un vero e proprio schiaffone istituzionale al suo capogruppo, Giovanni Cavallari, che, letteralmente furioso, ha definito: «…un fatto gravissimo, il Premio Pigro è contemplato da una legge regionale votata all’unanimità nella passata legislatura, presentata dall’assessore Pietro Quaresimale, ed oggi viene privata delle risorse perché semplicemente D’Annuntiis ha ricevuto un invito nel quale lui sostiene che non c’è il logo della Regione..», e per la proprietà transitiva dello schiaffone istituzionale, Cavallari ne rifila uno al Sindaco D’Alberto,: «…il problema può essere accaduto per un banale svista della segreteria politica del sindaco D’Alberto…». E, quale perla finale, Jhonny Cavallari commenta: «Questa è una punizione politica a Teramo, ad un bacino elettorale del centro-sinistra, che deve essere in tutti i modi affossata».
Qualcuno spieghi a Cavallari che, per affossare Teramo, non serve l’intervento della Regione.
Ci riesce benissimo da sola.
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