Potrebbe arrivare a momenti, la prima decisiva svolta nell’inchiesta sulla morte di Fabiana Piccioni. Dopo aver sentito i familiari della donna, trovata semicarbonizzata nelle campagne di Giulianova alta, il magistrato potrebbe emettere un avviso di garanzia destinato all’amico che, secondo il racconto dei genitori, potrebbe aver passato con la stessa donna le ultime ore. Si tratta. come raccontato da certastampa (LEGGI QUI) di un uomo, molto amico della quarantasettenne, che nelle ore successive alla scomparsa, ha avuto una vivace discussione con la madre, prima di partire per lasciare Giulianova. Importante, a questo punto, sarà capire quando sia morta Fabiana e triangolare il dato con la partenza dell’uomo, con il quale Fabiana avrebbe passato il Capodanno. Se questi elementi siano sufficienti per indagarlo, è presto per dirlo, ma di certo sarà convocato come persona informata sui fatti, perché racconti la sua verità.
Intanto, oggi pomeriggio è stato eseguito l'esame autoptico dal medico legale Antonio Tombolini su incarico del pm Greta Aloisi, con la partecipazione del consulente di parte, il dottor Francesco Genua..
Fabiana Piccioni era un soggetto fragile, che negli ultimi anni aveva avuto frequentazioni con personaggi ai margini, anche vicini al mondo delle droghe sintetiche, particolare che sembra far prendere sempre più piede all’ipotesi di una morte provocata proprio da qualche sostanza. L'ipotesi del femminicidio si fa meno sostenibile, anche perché, come è noto, dalla prima ricognizione cadaverica non sono emersi né segni di violenza fisica o sessuale né elementi che fanno pensare che
la donna si sia difesa. Sembra inoltre che la 46enne non abbia calpestato quel terreno nelle campagne di via Cavoni. E' possibile, quindi, che qualcuno l'abbia scaricata lì già morta, nel tentativo di occultarne il cadavere, dandolo alle fiamme.
Fabiana Piccioni è stata vista l'ultima volta mentre prendeva un caffè in un bar di Giulianova. Il giorno seguente, una brevissima telefonata alla madre in cui diceva di stare bene, poi era sparita definitivamente e il cellulare era sempre spento. I genitori, allora, avevano denunciato la scomparsa ai Carabinieri. Era l’inizio dell’incubo.