Un nome, una storia, un destino, una tradizione. Una scelta. Portare il nome di un nonno, per molti di noi, significa solo appartenere ad una famiglia che ha voluto, nel solco della tradizione, rinnovare la memoria di un avo. Per altri, in quel nome, c’è molto, ma molto di più. C’è una discendenza che va oltre l’appartenenza familiare, ma si fa talento tramandato, eredità di saperi. È il caso di Cesare Carginari, giovane imprenditore nel settore della termoidraulica, figlio ed erede professionale di Emiliano, che è anche consigliere comunale, ma soprattutto nipote di quel Cesare che, a Teramo, divenne sinonimo stesso di un mestiere fatto sì di conoscenza tecnica e di preparazione, ma anche di rapporti umani.
Il giovane Cesare lo sa: “Oggi, guardando il cammino che ho intrapreso, mi sento fiero di far parte di qualcosa di più grande di me. Quando mio nonno ha fondato questa attività, aveva una visione: creare qualcosa che andasse oltre il semplice lavoro, qualcosa che rappresentasse un’eredità di valori. Ecco, per me oggi, continuare ciò che lui ha costruito significa proprio questo: custodire quei valori e tramandarli. In un mondo che cambia così velocemente, credo che ciò che rende forte un’attività non sia solo l’innovazione, ma anche la capacità di restare fedele ai propri principi”. Quello che fa di una città non solo un luogo abitato, ma il centro di una comunità, è la possibilità di costruire rapporti che sappiano farsi tradizione. Per anni e anni, nella Teramo dei nostri padri, “Chiamare Cesare Carginari” significava avere la certezza della soluzione di un problema di caldaia o di riscaldamento. Grazie alla scelta del giovane Cesare… sarà così anche per i nostri figli.