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«Io rappresento una famiglia rom potente, che ha comprato l’appartamento sopra al vostro negozio… vi conviene venderci anche questo». Era più o meno questo, il tono con il quale quel 46enne pugliese si rivolgeva agli altri inquilini di un palazzo di Montesilvano, nel quale un appartamento era appena stato venduto all’asta. Il suo scopo, evidente, era quello di riuscire ad acquistare a prezzi stracciatissimi tutte le altre unità immobiliari, pena ritrovarsi vittime della “potente famiglia rom”. In realtà, non c’era alcuna famiglia di malviventi interessata all’acquisto, perché l’appartamento all’asta l’aveva comprato proprio lui, il 46enne pugliese, e sognava di poter spaventare a tal punto i suoi nuovi vicini, da riuscire a comprarsi tutto il resto, cioè 5 locali per uso commerciale a piano terra, un locale sotterraneo di 200 metri quadrati, un altro appartamento al primo piano e un lastrico solare di 200 metri quadrati. A rendere la cosa ancora più sgradevole, è il fatto che il tentativo di estorsione è stato messo in atto da un uomo che, invece, per professione e giuramento, avrebbe dovuto difendere la legalità, cioè un sottufficiale della Guardia di Finanza. E’ stato arrestato, con l’accusa di tentata estorsione, grazie anche alle registrazioni delle minacce, fatte sia di persona sia al telefono, allegate dai suoi nuovi vicini di casa nella denuncia presentata ai Carabinieri.