VIA CAVONI
«Non li toccate
quei diciotto sassi
che fanno aiuola
con a capo issata
la “spalliera” di Cristo.»
EDUARDO (1900-1984)
Non si sa nulla. Ancora il popolo non sa nulla.
Si sa di un piccolo tatuaggio. Moderna
marchiatura degli uomini che si credono così
più liberi. Presi dal contemporaneo rito tribale.
Si sa solo di un terreno incolto. Bagnato dalle
ultime piogge invernali. Su pavimento di discarica.
Si sa di un corpo nudo di donna. E si sa di un
pavimento di discarica che era terra incolta.
Si sa di un rogo. Un rogo spento dalle ultime
piogge di questo inverno. Si sa allora di una
pioggia pietosa. Si sa che, pietosa, arrivò la pioggia.
Si sa di droga e di infami. Si sa di infami.
Non si sanno ancora i loro nomi. Il popolo
non sa nulla di questi nomi.
Ma di nomi maschi sa tutta questa brutta
storia. È come un odore rimasto sospeso
sopra quel campo incolto.
Una lavatrice. Un materasso esausto. Un
vecchio divano. Orme di uomini maschi.
Una donna bruciata. Ancora il popolo non sa nulla.
Massimo Ridolfi
[Teramo, 18 gennaio 2025]