Il meccanismo della truffa era semplice: costringere il curatore giudiziario di un fallimento a pagare somme non dovute, inventando crediti inesistenti. Anzi: proponendo di risolvere bonariamente, con un accordo, qualche vecchia questione aperta. Ed è questo che un avvocato vastese e altre tre persone, un 78enne e una coppia sessantenne, hanno tentato di fare, cercando di truffare l’allora curatore e oggi senatore Etel Sigismondi il quale, però, non solo non è caduto nella trappola dei truffatori, ma con un attento lavoro di ricostruzione della reale posizione debitoria dell’azienda fallita, ha smascherato anche tutto il castello di falsità costruito dai quattro, oggi rinviati a giudizio. Le somme, erano esorbitanti: 5 milioni chiesti a Sigismondi e altri tre agli avvocati, in totale 8 milioni di euro non dovuti, ma pretesi, in quella che il giudice ha considerato una tentata estorsione.