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Screenshot_2025-01-24_alle_07.44.33.pngQuindici anni, età difficile. L’adolescenza è forse il più complicato tra i passaggi dell’evoluzione di ognuno di noi. C’è chi, più fragile di altri, lo soffre fino a farne una malattia. Una patologia pericolosa, che può generare fantasmi troppo grandi da affrontare. Siamo ad Ortona, in un istituto superiore, in un’aula del terzo piano c’è lezione come tutti i giorni, ma non è un giorno come gli altri. Non lo è soprattutto per una ragazzina di quindici anni, che da qualche tempo sembra essersi chiusa in sé stessa, è taciturna e troppo spesso tende ad isolarsi. Succede, a quell’età. I docenti lo sanno, i compagni anche, ma la cosa sembra gestibile, poi, all’improvviso, cambia tutto. La ragazza si alza e senza dire nulla va verso una finestra, la apre e… solo grazie all’intervento dei compagni e dell’insegnante, questo non è un articolo su una tragedia. La fermano in tempo, ma le sue intenzioni erano chiare: morire a quindici anni. La scuola e la famiglia, con i servizi territoriali della Asl, hanno subito attivato tutti i protocolli previsti in casi del genere: la ragazza sarà seguita da un team di psicologi, che l’aiuteranno a superare questa fase delicata, ma la sua è l’espressione di un disagio giovanile che, sempre più, si fa diffuso e che pretende una riflessione a tutto campo.
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