Inaugurazione dell’anno giudiziario oggi in Corte d’Appello a l’Aquila. I magistrati che hanno aderito alla mobilitazione dell’ANM hanno manifestato in aula con le foto della Costituzione. Una protesta silenziosa, quella dei magistrati, avvenuta a metà cerimonia, con l’esposizione della Costituzione per dire no alla riforma Nordio e alla separazione delle carriere. La protesta si è svolta contemporaneamente in tutta Italia, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario delle corti d’appello. A L’Aquila la forma di protesta è stataattuata prima dell’intervento del rappresentante del ministero
della Giustizia Vittorio Corasiniti.
Ad aprire la cerimonia le parole del presidente vicario Aldo Manfredi.
“La questione della separazione delle carriere – ha detto – è certo un progetto divisivo che vede contrapporsi una opposta idea delle funzioni e ruolo del Pm. E’ innegabile che le ragioni a sostegno dell’intervento di riforma, al netto di polemiche strumentali e preconcette, è sorretta da argomenti certamente seri che pongono in risalto profili dell’attuale assetto ordinamentale, che sono ritenuti poco in sintonia con il modello processuale di tipo accusatorio e con il ruolo del Pm nel processo, che necessiterebbe di vedere rafforzato il ruolo di garanzia e autonomia del giudice, che si teme condizionato dalla posizione di colleganza con il Pm che del processo è parte” Manfredi, tra le altre cose, ha considerato negativa l’abrogazione dell’abuso d’ufficio.
Poi è stata la volta della relazione sull’attività svolta. Manfredi ha rilevato che nel settore penale si registra un decremento delle sopravvivenze nel settore monocratico. In riduzione le definizioni e in diminuzione anche le pendenze. La situazione carceraria presenta diversi problemi in alcuni istituti come Sulmona e molti disagi si registrano per gli internati affetti da patologie psichiatriche. Rimangono le criticità legate alla ricostruzione del Palazzo di Giustizia.
A seguire la relazione del procuratore generale Alessandro Mancini, che ha sottolineato la carenza di organici, magistrati e personale, problema cronico, soprattutto nella procura distrettuale, e la preoccupazione per il personale degli uffici per i quali è prevista la soppressione: Avezzano, Sulmona, Lanciano e Vasto. Altre problematiche sono state rilevate sull’applicazione della riforma Cartabia.
Per quanto riguarda l’andamento della criminalità, pur non presentando fenomeni endemici e diffusi, la situazione va tenuta sotto costante controllo, onde evitare infiltrazioni della criminalità organizzata, che già manifesta attenzione al territorio, soprattutto nella zona di Sulmona e Vasto. Va rimarcato che per tutti i fatti di gravità più elevata i responsabili sono stati assicurati alla giustizia. Diversi i casi di cronaca eclatanti, compreso quello relativo a una cellula terroristica a scovata all’Aquila. Attenzionato anche il commercio per i casi di usura. Il fenomeno dei reati contro il patrimonio ha una incidenza preponderante. I furti soprattutto in abitazione generano inquietudine e paura nella popolazione. Il fenomeno però non appare collegato a dinamiche di criminalità organizzata ma a gruppi delinquenziali che arrivano da regioni limitrofe. Di rilievo il fenomeno della truffe compiute ai danni di cittadini soprattutto anziani.
Grande attenzione alla violenza di genere. I numeri non accennano a diminuire. La maggior parte delle misure cautelari richieste riguarda il codice rosso. Gli uffici della procura si sono adeguati per garantire in questo senso la tempestività. Notizie negative arrivano dalla criminalità minorile in aumento. L’uso degli stupefacenti aumenta e diminuisce l’età degli assuntori. Ci sono tanti fenomeni anche di bullismo e cyberbullismo. La criminalità minorile ha avuto un grande eco all’Aquila con le baby gang, ma anche a Teramo, Chieti e Pescara con l’omicidio di Christopher Luciani. Attenzione è stata posta inoltre ai reati ambientali.
Per quanto riguarda il sovraffollamento nelle carceri, la situazione degli otto istituti carcerari abruzzesi (di cui due di massima sicurezza a L'Aquila e Sulmona, e una casa di lavoro a Vasto) vede un aumento dell'8%, essendo presenti alla data del 30 giugno 2024 ben 1.908 detenuti (1.765 lo scorso anno), di cui 1.332 definitivi e 56 internati. Permangono i gravi disagi per i molti internati affetti da patologie psichiatriche; la Rems di Barete, competente per le regioni Abruzzo e Molise, ha visto l'ingresso di 12 nuovi pazienti e la dimissione di 13; al 30 giugno 2024 erano presenti in 16, con una lista d'attesa di 10 persone. Le case di reclusione di Sulmona, L'Aquila e Teramo, ferme le gravi e note difficoltà nell'attuazione di progetti lavorativi (anche interni), proseguono nella proficua esperienza di fruizione di corsi universitari in adesione al Protocollo sottoscritto sin dal 2021 con l'Università di Teramo; i detenuti iscritti sono 55 (44 lo scorso anno), di cui molti ergastolani.