Due amiche sessantenni, amiche da sempre. Una passeggiata nel bosco e un pranzo insieme, a base di funghi, raccolti nel bosco da una delle due, che di funghi se ne intende. E li ha sempre raccolti e mangiati. Stavolta, però, la storia è diversa. Dopo il pranzo, le due donne accusano problemi di stomaco, chiamano il medico che, sospettando una sorta di indigestione, consiglia alcuni farmaci. Per una, funzionano, e tutto si risolve. Per l’altra, invece, è tutta un’altra storia. Il malore non passa, anzi: è la stessa amica a trovarla svenuta in casa. La ricoverano all’Aquila, po, intuito l’avvelenamento da funghi, la portano a Roma, al Gemelli, dove morirà. Si chiamava Annunziata Moriero, era di Montereale come Elvira Cicino, che oltre al dolore della morte dell’amica dovrà anche subire un processo, perché si è scoperto che tra i funghi che aveva raccolto c’era anche un’amanita falloide. E’ stato quel veleno ad uccidere l’amica.