E’ una sentenza clamorosa. Per certi versi sconvolgente, dal punto di vista amministrativo, perché per il Comune di Teramo potrebbero aprirsi scenari, al momento, inimmaginabili.
I fatti: il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dalla Soleia, rapresentata dal professor Edoardo Giardino, ordinario a Roma di diritto amministrativo e dlll’avvocato Roberto Colagrande del foro dell’Aquila contro la mancata autorizzazione alla realizzazione di sei campi da Padel al Bonolis. Ma la cosa è più ampia, perché la società dell’ingegner Franco Iachini che gestiva lo Stadio, agiva indirettamente contro la stessa bocciatura da parte del Comune della revisione del Pef, che si reggeva anche sul progetto di “Ampliamento, rigenerazione e completamento dell’impianto sportivo stadio comunale di Teramo – Realizzazione di n. 6 campi di padel con annessi locali di servizio nel parcheggio del citato stadio comunale”.
Il progetto, che costituiva uno degli assi portanti della revisione del Piano economico e finanziario dello Stadio Bonolis, era stato respinto dall’Amministrazione Comunale, sulla base delle motivazioni indicate nel verbale della Commissione Tecnica Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo del 23 giugno 2022”. La Soleia, tra gli altri motivi di impugnazione, aveva eccepito un difetto di motivazione di quel suddetto parere, che si era limitato ad elencare una serie di aspetti ostativi, senza però esplicitare le ragioni fattuali e giuridiche poste a sostegno della valutazione negativa”. Tesi accolta dal Consiglio di Stato, condannando il Comune.
Secondo i giudici amministrativi, il Comune non avrebbe dovuto né potuto impedire la realizzazione di quei campi da Padel. Il senso più profondo della sentenza, però, è che nei fatti il Comune non avrebbe potuto né dovuto non accettare la revisione del Pef, consentendo al gestione di riequilibrare la gestione stessa. Quei campi da Padel, infatti, erano uno dei capitoli della revisione, impedendone la realizzazione, il Comune ha creato un danno alla Soleia. Sia immediato, perché la Soleia non ebbe la possibilità di portare avanti il suo progetto di gestione, sia fututo, perché anche sulla base di quel mancato riequilibrio del Pef, la stessa Soleia ha accettato di concludere la convenzione, restituendola al Comune.
«La mancata realizzazione dei campi da Padel, ha avuto non solo effetti su tutto l’iter di revisione del Pef, rendendo nei fatti sempre meno possibile la possibilità di un riequilibrio, se non a patto di identificare un limite temporale molto più ampio - commenta l’ingegner Iachini - ma ha anche svolto un ruolo determinante nello spingere la Soleia ad accettare la restituzione della concessione al Comune, stante l’impossibilità di avviare concrete azioni di sviluppo».
Una sentenza che colpisce non solo il Comune, visto che i giudici censurano di fatto l’operato sia dell’amministrazione, sia di Prefettura, Questura, Commissione Tecnica Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico spettacolo, Regione Abruzzo – Genio Civile Regionale, Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Teramo, Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della Asl di Teramo e C.O.N.I., tutti gli enti e le organizzazioni che, nelle varie fasi del provvedimento, hanno partecipato alla formazione della parere negativo poi espresso dal Comune.
La sentenza, peraltro, non risentirà in alcun modo della transazione approvata dal Consiglio Comunale, che ha di fatto chiuso la convenzione per la gestione del Bonolis, e lo chiarisce senza ombra di dubbio: «…deve ritenersi irrilevante, ai fini della cessazione della materia del contenere, l’intervenuta transazione tra le parti, approvata con delibera di Giunta comunale n. 47 del 30 settembre 2024…».
E adesso, che succede?
Alla luce della sentenza, i legali della Soleia, valuteranno ora tutte le possibili azioni da intraprendere per il risarcimento dei danni subiti. Il risarcimento, nell'ottica della mancata approvazione del Pef e di tutte le conseguenze, potrebbe essere milionario.