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comuneroseto“Sulla questione Luciani”, esordisce la consigliera Rosaria Ciancaione, capogruppo dei Liberi Progressisti“ , ci sentiamo di dire che si tratta della punta di un iceberg, di un modus operandi abiurato in sede di campagna elettorale e sistematicamente adottato amministrando la città”
Non è sufficiente dimettersi dal consiglio direttivo dell’associazione, cui l’assessore Luciani oggi in conferenza stampa rivendica di essere socio fondatore, per poi poter partecipare a una giunta in cui si decide sull’anticipo del co-finanziamento, riferito all’evento organizzato proprio da questa associazione.
E’ una questione di etica politica, di morale, che non può sfuggire a una maggioranza che durante la campagna elettorale parlava di svolta, di una politica fatta di partecipazione e di coinvolgimento.
Purtroppo, si assiste a un fare ben lontano dai proclami elettorali e la cd. “vicinanza” sembra il criterio principale seguito nell’amministrare risorse e beni pubblici, nel gestire attività che abbracciano il territorio, anche dal punto di vista urbanistico, della viabilità, della manutenzione e così via.
In tanti consigli comunali abbiamo ribadito come, ad esempio, per poter ottenere l’utilizzo gratuito del palazzo del mare occorra chiedere il patrocinio dell’amministrazione, quindi, associazioni ed enti del terzo settore, che agiscono nell’ambito della disabilità, dell’ambiente, della cultura, dei servizi socio-assistenziali, a prescindere dal valore dell’iniziativa, devono prima passare al vaglio della maggioranza e, non è un caso, che tante associazioni meritevoli di sostegno soffrano molto della poca considerazione e, quindi, dello scarso o assente sostegno.
Gestire i fondi e gli spazi pubblici in maniera poco trasparente significa anche danneggiare il mondo del terzo settore e, soprattutto, le associazioni che hanno ricevuto finanziamenti, talvolta anche esigui per lodevoli iniziative, che rischiano di essere offuscate o, addirittura, travolte da un’amministrazione che, a ben vedere, sembra gestirle strumentalmente nell’esclusivo esercizio del potere. D’altronde, nella commissione contributi ciò che arriva è già deciso dalla maggioranza, nulla di più, un’offesa anche per i componenti che, in più occasioni, hanno avuto modo di sottolineare questo modo di fare poco rispettoso che fa venire meno la garanzia di universalità dei presidi democratici.
“In sostanza”, conclude la consigliera, “l’amministrazione Nugnes farebbe bene a dimettersi in blocco, visto che ha semplicemente svoltato nel passato con un modus operandi che fa tanto pensare a una politica amichettistica e, Roseto, deve ancora aspettare per vedere realizzato quel cambiamento tanto atteso”.

SiAmo Roseto
Abbiamo chiesto le dimissioni dell’assessore Luciani e torniamo a ribadirlo con forza, soprattutto dopo quanto emerso dalla conferenza stampa tenuta in mattinata dalla maggioranza durante la quale il sindaco Nugnes ha letteralmente commissariato l’assessore con fare sbrigativo sostituendosi a lui nelle risposte da dare ai giornalisti.
Le chiediamo perché in base alla legge l’assessore Luciani è ancora membro del Consiglio Direttivo dell’associazione che si è vista assegnare ben 45mila euro di soldi pubblici in soli 12 mesi. Le chiediamo perché un verbale rimasto chiuso in un cassetto non ha nessun valore se non viene trasmesso al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, istituito proprio per assicurare la piena trasparenza relativa al mondo dell’associazionismo. Le chiediamo perché all’assessore sfugge un dettaglio di non poco conto: lui è comunque a tutt’oggi socio di questa realtà; quindi, parte della compagine sociale in favore della quale ha votato l’assegnazione di vantaggi economici a carico dell’Ente di cui è amministratore.
Sono tante le associazioni che con fatica operano quotidianamente per contribuire alla crescita sociale, culturale, sportiva e civile della comunità rosetana e lo fanno con impegno e sacrificio senza che il comune attribuisca loro alcuna risorsa economica mentre l’assessore fa ottenere un cospicuo sostegno a quella di cui è ancora oggi membro mediante deliberazioni di giunta che lui stesso ha discusso e votato.
Adesso l’assessore Luciani ci dica se si è anche dimesso come socio? Stando alle dichiarazioni rese in conferenza stampa insieme al sindaco la risposta è negativa e pertanto quegli atti non li doveva né poteva votare per conflitto di interessi.
E la legge, così come l’etica, non ammettono né interpretazioni né deroghe speciali per l’assessore Luciani e per il sindaco Nugnes.