C’è agitazione in collegio.
C’è nervosismo, in collegio.
Si rincorrono musi lunghi e nervi tesi.
Se le frasi che avete appena letto fossero riferite ad un collegio studentesco, o giovanile, allora sarebbero solo il riflesso sbiadito di una storia come tante, di quelle che non fanno notizia.
Visto, però, che il collegio del quale stiamo parlando è quello dei Sindaci revisori della Teramo Ambiente, allora il riflesso non è affatto sbiadito… e fa notizia.
Di più: rischia di uscire dagli uffici di via Delfico, per diventare un problema politico.
E adesso, andiamo ai fatti.
Dopo il rinnovo del management, alla TeAm sembra essersi rotto qualcosa. Il cambiamento, che come tutti i cambiamenti si sperava fosse portatore di novità, stavolta avrebbe stravolto equilibri vecchi e nuovi.
Protagonista di questo cambiamento poco gradito, sarebbe stato il neo presidente del Collegio Sindacale, Marco Stecher, il quale sembra che abbia deciso di interpretare il suo ruolo con tutte le sue peculiarità caratteriali.
Si racconta di atteggiamenti autoritari, di espressioni di chiara contrapposizione alle indicazioni del Sindaco, di critiche anche severe al lavoro svolto dal collegio dei revisori precedente, senza tralasciare neanche qualche punzecchiatura sulla qualità ortografica e grammaticale degli atti.
Un modo di fare che, inevitabilmente, per precisa volontà o per logica conseguenza, rischia di rallentare i lavori dell’azienda.
Di certo, non ne migliora il clima di lavoro.
Sia chiaro, sono tutte declinazioni possibili del ruolo, non è la sostanza delle azioni che sta alimentando il mugugnare costante in TeAm, ma sono i modi che stanno provocando una condizione di fastidio “a cascata”, che dalle sedute del Collegio trasuda fino a raggiungere tutto il personale, per poi diffondersi in città e arrivare alla scrivania del Sindaco che, pur nella proverbiale capacità gianguidica di smussare gli angoli, sembra non gradire affatto la svolta autoritaria del presidente del collegio, ma starebbe già valutando l’ipotesi di correre ai ripari.
Mettendo ordine in collegio.
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