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Screenshot_2025-02-22_alle_10.07.25.pngLa FILCAMS CGIL di Chieti ha deciso di assumere una posizione netta contro l’azienda IKEA per le politiche aziendali ritenute lesive dei diritti dei dipendenti. Le richieste del sindacato (insieme alla Fisascat Cisl e alla Uiltucs a livello nazionale), avanzate per garantire migliori condizioni lavorative e tutele fondamentali, sono rimaste senza risposta, alimentando una crescente tensione. Un primo sciopero di quattro ore è stato indetto per domenica 23 febbraio, dalle ore 17:00 alle 21:00, e riguarderà il punto vendita di San Giovanni Teatino. La protesta mira a portare all’attenzione dell’opinione pubblica una serie di criticità: dalla mancata applicazione delle maggiorazioni salariali per i neoassunti all’abolizione della cosiddetta “malattia statistica” (un istituto contrattuale che garantisce tutele in caso di assenze per motivi di salute), passando per un sistema di progressione di carriera che svilisce le professionalità interne e l’obbligo di lavorare durante i giorni festivi senza adeguate compensazioni. La situazione è aggravata dal fatto che molti dipendenti, assunti con contratti part-time, non hanno la possibilità di accedere a turni più lunghi, ritrovandosi spesso in condizioni di precarietà economica.. Queste politiche non solo minano la dignità del lavoro, ma contraddicono i valori di equità che IKEA dichiara pubblicamente. Lo sciopero del 23 febbraio è solo il primo passo di un piano più articolato: il sindacato prevede 24 ore di protesta suddivise in 8 ore a livello nazionale e 16 a livello territoriale, per amplificare la visibilità delle rivendicazioni. Intanto, assemblee organizzate in tutta Italia stanno raccogliendo ampia adesione, segnale di una forte coesione tra i lavoratori. Le organizzazioni sindacali lanciano un appello all’azienda e dichiarano che se non interverranno segnali concreti di dialogo si intensificheranno le azioni di protesta. 

Nota del Gruppo IKEA

IKEA conferma che, purtroppo, le negoziazioni relative al rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale si sono interrotte dopo una lunga e importante trattativa, avendo appreso che le Organizzazioni Sindacali hanno ritenuto non soddisfacente la proposta aziendale presentata. Pur nel rispetto delle decisioni dei sindacati, siamo dispiaciuti dell’esito riscontrato, in quanto l’impegno dell’Azienda era volto a migliorare ulteriormente le condizioni economiche già riconosciute a tutti i co-worker dall’attuale Contratto Integrativo con interventi sia sul versante del welfare che delle maggiorazioni, in IKEA già ampiamente migliorative rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale. In particolare, la proposta di IKEA intendeva incrementare le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo e creare un premio uguale e inclusivo accessibile a tutti i co-worker, con un significativo aumento degli importi: ad esempio per un addetto vendita full time l’importo del premio avrebbe superato i €2.000 lordi. Inoltre, sarebbero stati previsti maggiori investimenti in formazione per sostenere i percorsi di sviluppo dei co-worker attraverso l’accrescimento delle competenze specialistiche, e l’introduzione di un importo annuale per tutti i lavoratori da poter spendere su una piattaforma di welfare in beni o servizi. Infine, la nostra proposta comprendeva ulteriori benefit innovativi quali un supporto alle persone che accedono a percorsi di procreazione medicalmente assistita o nei confronti di co-worker che intraprendono percorsi di transizione di genere. IKEA ribadisce di non aver proposto alcun peggioramento rispetto a quanto già riconosciuto dalle normativa e dal Contratto Integrativo vigente. In tal senso, ad applicare il Contratto Integrativo vigente e con esso tutti i benefici in esso previsti. Infine, per quanto riguarda le aperture dei nuovi formati (PAOP), IKEA ribadisce che si tratta di formati innovativi che consentono di essere più vicini alle esigenze dei clienti e precisiamo che all’interno degli stessi tutti i diritti sindacali previsti dalla normativa vigente sono garantiti.