A Torricella Sicura, a Villa Emmaus, la Caritas gestisce una struttura di prima accoglienza che durante il presidio di ieri è stata definita più volte un campo di concentramento dagli stessi migranti ospitati.
Difficile scovare qualche minima forma di accoglienza o di carità cristiana.
A quanto pare la Caritas Diocesana, a questi “Poveri Cristi”, privi di documenti, appesi al palo per avere uno straccio di permesso di soggiorno per poter lavorare e regolarizzarsi, costretti alle file interminabili che vediamo davanti alla questura a Viale Bovio ogni giorno, non ha di meglio da offrire che indifferenza e abbandono.
Vivono in 46 persone con una sola doccia, privi di riscaldamento così come di un pasto che possa considerarsi decente.
Ogni giorno raggiungono Teramo a piedi, fanno 7km per seguire il corso di alfabetizzazione, per integrarsi, in una strada di notte molto buia, faticosa perché in salita e soprattutto estremamente pericolosa.
Eppure insieme a loro ogni giorno percorrono quella stessa strada decine di autobus che rientrano presso la rimessa della Staur.
Basterebbe consentirgli di salire o che la Caritas fornisse un mezzo per evitare una tragedia che sembra già annunciata.
Tragedia che forse consentirebbe a questo Stato razzista di rimandarli a casa loro, una volta per tutte.
Dinanzi a questo sistema che li vorrebbe silenti e rassegnati, noi ci uniamo invece alla loro lotta per chiedere che Villa Emmaus venga chiusa e che venga riconosciuta la dignità che ogni essere umano merita.
Il Prefetto così come il Sindaco di Teramo, che ieri abbiamo incalzati insieme all’USB e i migranti, sono chiamati a rispondere urgentemente! Questa è la nota della Casa del Popolo.