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A Torricella Sicura, a Villa Emmaus, la Caritas gestisce una struttura di prima accoglienza che durante il presidio di ieri è stata definita più volte un campo di concentramento dagli stessi migranti ospitati.

Difficile scovare qualche minima forma di accoglienza o di carità cristiana.

A quanto pare la Caritas Diocesana, a questi “Poveri Cristi”, privi di documenti, appesi al palo per avere uno straccio di permesso di soggiorno per poter lavorare e regolarizzarsi, costretti alle file interminabili che vediamo davanti alla questura a Viale Bovio ogni giorno, non ha di meglio da offrire che indifferenza e abbandono.

Vivono in 46 persone con una sola doccia, privi di riscaldamento così come di un pasto che possa considerarsi decente.

Ogni giorno raggiungono Teramo a piedi, fanno 7km per seguire il corso di alfabetizzazione, per integrarsi, in una strada di notte molto buia, faticosa perché in salita e soprattutto estremamente pericolosa.PHOTO-2025-02-28-13-48-18.jpgPHOTO-2025-02-28-13-48-19.jpg

Eppure insieme a loro ogni giorno percorrono quella stessa strada decine di autobus che rientrano presso la rimessa della Staur.

Basterebbe consentirgli di salire o che la Caritas fornisse un mezzo per evitare una tragedia che sembra già annunciata.

Tragedia che forse consentirebbe a questo Stato razzista di rimandarli a casa loro, una volta per tutte.

Dinanzi a questo sistema che li vorrebbe silenti e rassegnati, noi ci uniamo invece alla loro lotta per chiedere che Villa Emmaus venga chiusa e che venga riconosciuta la dignità che ogni essere umano merita.

Il Prefetto così come il Sindaco di Teramo, che ieri abbiamo incalzati insieme all’USB e i migranti, sono chiamati a rispondere urgentemente! Questa è la nota della Casa del Popolo.