Il rifornimento dell'acquifero
del Gran Sasso è diminuito del 15% dagli anni '90 e ulteriori
cali analoghi, dal 9 al 15%, sono previsti nei prossimi decenni
anche a causa dei mutamenti climatici. A lanciare l'allarme è
Marco Petitta, docente del Dipartimento di Scienze della Terra
dell'Università La Sapienza di Roma, intervenuto al convegno
"Risorsa idrica e cambiamenti climatici - dall'emergenza alla
tutela della biodiversità". Un confronto organizzato all'Aquila
dal Settore Ambiente e Protezione civile del Comune in
collaborazione con Gran Sasso Acqua e con l'Università del
capoluogo.
"I cambiamenti climatici impattano su diversi aspetti, a
partire dall'emergenza idrica - ha spiegato l'assessore comunale
Fabrizio Taranta - Abbiamo voluto tenere alta l'attenzione su
questa relazione". L'assessore, intervistato dalla moderatrice
Eleonora Falci, ha poi ricordato le attività messe in campo dal
Comune, in sinergia con la Regione Abruzzo, rispetto a
mitigazione del rischio idrogeologico, gestione urbana delle
acque e contratti di fiume: "Abbiamo investito 5 milioni di
euro, sia sulla città che sulle frazioni, per la mitigazione del
rischio idrogeologico. Sono in corso lavori nelle frazioni di
Arischia, Bagno e presto partiranno a Sassa e San Giuliano".
Riguardo ai contratti di fiume, "abbiamo dato un nuovo
impulso, grazie anche al contributo della Regione Abruzzo.
Soltanto nell'ultimo anno sono stati finanziati i progetti per 5
milioni di euro". Di qui l'intervento del Commissario
straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti
connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell'Acqua,
che ha sottolineato: "Il cambiamento climatico c'è, ma ha messo
in luce criticità a lungo trascurate".