Per favore non scherziamo. Il fotografo gianguidico è già pronto. Sembra che al posto della processione del venerdi santo il rito gianguidico preveda il concertoa Teramo di Elodì con la sua patonza. Nell’ottica culturale dei Filipponiboy’s “panen et circenses” ci sta. E come se ci sta. E sarà grande festa. Basta processione. Basta veli neri. Di nero solo la guepierepush up di Elodì. Il rito gianguidico ha abolito anche il mercoledi delle ceneri. Basta con i riti che danno origine al cammino di penitenza dei fedeli verso la mattina del Giovedì Santo. Basta sobrietà. Il digiunodalle carni verrà sostituito con la festa dell’hamburger .Basta riflessione e conversione tanto come mi scrive la signora Monica “non dobbiamo esagerare nel rispetto delle regole del cristianesimo”. Alla faccia del secolarismo. Chissenefrega se con il Mercoledì delle Ceneri inizia la Quaresima, tanto i pagani hanno relativizzato anche la Quaresima.Passati i tempi del “memento homo, quiapulvis es et in pulveremreverteris” . Traduco per l’assessore“Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai”.L’altra assessora poveretta non capisce manco in italiano. Le parole della Genesi sostituite con quelle di Tony . I rami d’ulivo benedetti cederanno il passo alle mascherine e la famosa locuzione del Concilio Vaticano II, diventerà “tutto è relativo,convertitevi e non credete più a nulla”. Per il pentimento e la compassione non si sarà più spazio. Cammini spirituali ?Vade retro. La teologia biblica ? Annullata. Non c’è spazio per i segni della debole e fragile condizione dell'uomo nel rito gianguidico.Basta con Abramo. Giobbepoi non ne parliamo. I gianguidici di polvere e cenere conoscono solo quella che infesta la città mai così sporca.
Sempre la Signora Monica scrive di “non esagerare” . Anche se il carnevale si festeggia in quaresima che sarà mai ? Anche se per un giorno le maschere e la musica a sobrietà si sostituiscono le maschere che fa ? Se si cancellano tradizioni come la quaresima che rappresentano le radici di un popolo e definiscono la sua storia, i suoi valori e le sue credenze che fa ? Se si annullano i simboli del senso di appartenenza, quelli che una persona e una comunità sente nei confronti di una determinata cultura che importanza ha ? Se si offendono le credenze e i valori condivisi che importanza ha ? Non è forse vero che attraverso il mantenimento e la trasmissione delle tradizioni da una generazione all'altra l'identità culturale si costruisce e si rafforza. Attraverso le tradizioni vengono tramandate conoscenze e pratiche sviluppate nel corso dei secoli, che comprendono sia lefestività religiose ma anche lericette culinarie.
Nel corso degli anni c’è chi ha posto l’accento – e io tra questi - sulla identità cattolica, sbiadita e inquinata dalconsumismo e dal liberalismo. Semplificando: una linea di fermezza e rigore dottrinale avrebbe potuto restituire credibilità e appeal alla Chiesa cattolica.Come si può pensare di intercettare i giovani quando questi comunicano sulle piattaforme digitali, se il messaggio religioso viaggia in modo tradizionale senza fermezza, fierezza, passione? L’invito di Gesù è sempre lo stesso: «Chi vuol venire dietro di me prenda la sua croce e mi segua» (Lc 9, 23. Come ha ripetuto più volte Francesco icristiani hanno bisogno di condividere la fede e la preghiera, i valori e le tradizioni: altrimenti la fede si inaridisce. Certo, può avvenire e in parte avviene ancora in famiglia. Ma le famiglie hanno smesso da tempo di essere un luogo privilegiato dove condividere la quotidianità della fede. Stando così le cose, la migliore risposta alla secolarizzazione non è né inseguire la modernità rendere blandi i riti, bensì di reagire all’individualismo, all’atomizzazione, all’evanescenza nella Chiesa. La Chiesa non può essere come l’acqua tiepida e calma. I cristiani hanno bisogno del loro essere cristiani.
Leo Nodari