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“Europa”, uno dei primi film di Lars von Trier, apre giovedì 6 la programmazione di
marzo di Alternativa Cinema, la rassegna d’essai della multisala Smeraldo di
Teramo, giunta alla 32esima edizione, curata dalla giornalista culturale Anna
Fusaro. Quattro i titoli in calendario fino al 27 marzo, tutti in doppia proiezione,
alle 17.30 e alle 21.30: nell’ordine “Europa” di Lars von Trier, “L’orchestra stonata”
di Emmauel Courcol, “Il giorno dell’incontro” di Jack Huston, “Piccole cose come
queste” di Tim Mielants. I film saranno proposti in versione doppiata (alle 17.30) e
nell’edizione in lingua originale con sottotitoli in italiano (alle 21.30). Biglietto 6
euro.
Vincitore del Premio della giuria al 44° Festival di Cannes, intrepretato da grandi
attori, Barbara Sukowa, Jean-Marc Barr, Eddie Constantine, Udo Kier, “Europa” è
il terzo lungometraggio del regista danese Lars von Trier, che nel 1991, a 28 anni,
chiudeva la sua trilogia europea iniziata con “L'elemento del crimine” (1984) ed
“Epidemic” (1987). Girato in un bianco e nero espressionista con lampi di colore,
“Europa” (112’) ritorna in sala nella riedizione 4K.
Leopold Kessler (Jean-Marc Barr), americano di origini tedesche, torna in Germania
alla fine della Seconda Guerra mondiale per contribuire alla ricostruzione del
Paese. Grazie a uno zio ferroviere (Ernst-Hugo Järegärd) trova lavoro nel servizio
di vagone-letto per le ferrovie Zentropa, di cui conoscerà i proprietari, una famiglia
compromessa col regime nazista; in particolare si avvicina alla loro figlia Katharina
(Barbara Sukowa). Deciso a rimanere estraneo ai conflitti che ancora lacerano la
Germania, Leopold si troverà tuttavia coinvolto nell'attività dei Lupi Mannari,
gruppo nazista creato dalle SS, e nelle loro azioni terroristiche. Nella versione in
lingua originale la voce del narratore è Max von Sidow (in quella doppiata Michele
Kalamera).
La rassegna della multisala di via Maestri del Lavoro prosegue giovedì 13 marzo
con la commedia francese “L’orchestra stonata” (En fanfare, 2024, 103’) di
Emmanuel Courcol, grande successo al botteghino in patria. Thibaut (Benjamin
Lavernhe), direttore d'orchestra di fama mondiale, crolla durante una prova. Dopo
la diagnosi di leucemia, inizia a cercare un donatore di midollo all'interno della

famiglia, finché un test del Dna gli rivela di essere stato adottato. Scopre così di
avere un fratello biologico, Jimmy (Pierre Lottin), che vive nel nord della Francia.
Thibaut decide di andare a conoscerlo. Jimmy, impiegato della mensa scolastica, è
il suo opposto, ma a unirli sarà l'amore per la musica e una fortunata coincidenza:
Jimmy suona il trombone nella banda municipale, rimasta senza direttore alla
vigilia di un’importante competizione.
Giovedì 20 marzo ecco “Il giorno dell’incontro” (Day of the fight, 2023, 105’) film
in bianco e nero dell’attore Jack Huston (nipote del grande John), al suo esordio
nella regia. New York, fine anni Ottanta: la giornata di vigilia dell'incontro del
riscatto di Mike Flanaghan (Michael C. Pitt), 40enne ex campione di boxe appena
uscito dopo dieci anni dal carcere, in cui era finito per aver causato da ubriaco un
tragico incidente d'auto. Mike vaga per le strade di New York in cerca di
redenzione. Si rimette in contatto con le persone a lui più vicine e cerca di
rimediare ai danni commessi in passato. Mike torna sul ring dopo aver trovato un
vecchio allenatore disposto a credere ancora in lui. Nel cast Joe Pesci, Steve
Buscemi, Ron Perlman.
Quarto e ultimo film di questo segmento di Alternativa Cinema è, giovedì 27 marzo,
“Piccole cose come queste” (Small things like these, 2024, 98’) di Tim Mielants,
film d'apertura della 74ª Berlinale. Emily Watson e Cillian Murphy sono gli
interpreti principali di un intenso dramma sulla vergogna delle Magdalene
Laundries in Irlanda, i conventi cattolici dove venivano rinchiuse dalle famiglie le
figlie rimaste incinte fuori dal matrimonio, affinché venissero “raddrizzate”. Alle
ragazze madri, una volta partorito, venivano sottratti i bimbi per darli in adozione.
Nel 1985 nella contea di Wexfor il carbonaio Billy Furlong (Murphy), cresciuto
senza padre, scopre la tragica condizione delle giovani donne accolte nel convento
locale, gestito da suor Mary (Watson). Il tema fu già affrontato nel 2002 dal film
“Magdalene” di Peter Mullan e nel 2013 da “Philomena” di Stephen Frears.