RICICLAGGIO: GIRA TROPPO CONTANTE, TERAMO TRA LE PROVINCE PIU' A RISCHIO
Riciclaggio: il rischio provincia per provincia, stimato dal Comitato della Sicurezza finanziaria, vede Teramo tra quelle con un livello medio-alto, insieme a l'Aquila e Pescara, e ancora Agrigento, Alessandria, Avellino, Bari, Bologna, Imperia, La Spezia, Latina , Lecce, Livorno, Matera, Novara, Pavia, Pistoia, Potenza, Rieti, Rimini, Savona, Siena, Siracusa, Terni e Varese. La quarta e ultima provincia, quella di Chieti, nella classifica del rischio di riciclaggio dovuto all'eccessivo utilizzato di contante, staziona tra quelle al livello medio, insieme alle marchigiane province di Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro e Urbino. Il Comitato, presieduto dal direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via e composto da rappresentanti del ministero della Giustizia, del Ministero dell'Interno, del Ministero degli Esteri, della Banca d'Italia, della Consob, della Guardia di Finanza, e dell'Arma dei carabinieri, cita uno studio della Banca Centrale Europea del 2012, secondo cui "nel nostro paese il volume delle transazioni regolate in contante e' pari all'85% del totale, contro una media dell'Unione Europea del 60%. Il contante e' considerato il mezzo di pagamento preferito per le transazioni riferite all'economia informale e illegale - si legge ancora nel documento - in quanto garantisce la non tracciabilità e l'anonimato degli scambi". "L'eccessivo uso del contante e l'economia sommersa influenzano negativamente in modo molto significativo il livello di rischio del paese". La minaccia attuale che fenomeni di riciclaggio di denaro interessino la nostra economia, secondo il Csf "e' giudicata molto significativa, il valore più alto della scala di valutazione utilizzata dal modello di analisi. Corruzione, evasione fiscale, narcotraffico, reati fallimentari e usura alcune delle condotte criminali piu' preoccupanti. Non compaiono province abruzzesi tra quella a rischio alto di riciclaggio, come quelle di Benevento, Biella, Caserta, Catania, Catanzaro, Cosenza, Foggia, Isernia, Messina, Napoli, Reggio Calabria e Vibo Valentia. A rischio alto è, infine, secondo il Comitato, la provincia di Macerata.