Lo costringeva a pulire casa, mentre lei non faceva nulla. Lo picchiava, lo insultava, lo minacciava, lo lasciava senza lampadine per non consumare elettricità e non faceva aggiustare lo scarico del bagno per non consumare acqua. Per tutti, lui era un uomo con qualche problema di natura psicologica e lei la sua badante. In realtà, la storia era molto diversa. La donna, una rumena di 55 anni, era la badante della madre dell’uomo, rimasta vedova nel 2017, e si occupava anche del figlio. Alla morte dell’anziana, nel 2019, è diventata di fatto la badante dell’uomo, schiavizzandolo, facendosi delegare nella gestione di tutti i conti postali e bancari, mortificandolo in ogni modo, fino a chiuderlo in casa quando lei doveva allontanarsi. Quando lui chiedeva di poter uscire a fare quattro passi, nella zona di Pescara nella quale vive, lei lo minacciava di portarlo in un “manicomio”. A scoprire la situazione è stata una zia dell’uomo che, andata a trovarlo, ha raccolto la sua richiesta d’aiuto da una finestra, in un momento nel quale la badante non era in casa. Quando è tornata, ad aspettarla c’erano i Carabinieri e una denuncia. Il giudice per ora ha ordinato il divieto di avvicinamento della donna all’uomo maltrattato, intanto procede l’inchiesta per circonvenzione d’incapace.