Sciopero nazionale dei metalmeccanici: nella Valle del Tubo, in provincia di Teramo, anche L'Aquila:"Vogliamo il rinnovo del contratto." Non è bastato il maltempo di questa mattina, venerdi 28 marzo 2025, a fermare le lavoratrici e i lavoratori dell'industria metalmeccanica che hanno deciso con tenacia e resistenza di scendere in strada sotto la pioggia, alzando le bandiere per far sentire la propria voce in merito ai diritti violati di un'ingiustizia sociale, fermando, piuttosto, la produzione nelle rispettive fabbriche.
"Rinunciare a una giornata del nostro salario, pari quasi a 200 euro, è un sacrificio leggero per guadagnarsi una società migliore" dichiarano i presenti, che a centinaia si sono rivoltanti in corteo alle politiche dei padroni.
L'azione sindacale è oggi giunta alla terza giornata di sciopero: 24 ore che aumenteranno senza paura, se non verranno ascoltate le richieste poste dalla piattaforma.
"Al rinnovo del contratto nazionale si chiedono salari piú alti e orari di lavoro diminuiti, maggiore sicurezza e piú stabilità" esplodono i sindacalisti "a livello europeo, il contratto italiano è il peggiore, rimasto fermo a decenni fa."
Nella Valle del Tubo, un luogo simbolo della produzione abruzzese, si è riunita anche la rappresentanza della valle peligna, e le stesse istituzioni si sono aggiunte per sensibilizzare la politica al problema.
Il Sindaco di Castellalto afferma che "il nucleo di Villa Zaccheo è un punto di riferimento, ma mancano tanti accorgimenti, pertanto necessita di interventi importanti"; mentre il consigliere regionale Dino Pepe continua "Questi dipendenti non possono essere lasciati soli, la politica deve sensibilizzarsi al problema: questi aumenti servono a pagare le tasse", polemizzando senza mezzi termini verso le recenti manovre del governo Marsilio.
"Piove, metalmeccanica ladra!" chiosano dal palco davanti alla PUREM, area finale della manifestazione che ha bloccato al traffico l'intera via Ferrari, ma la pioggia è vitale perchè sboccino i fiori e i presenti rimangono ottimisti e fermi sulle loro posizioni: il silenzio non sarà la risposta definitiva.
EUGENIA DI GIANDOMENICO