Si è aperto ieri il processo per la morte di SatnamSingh. Un invisibile. Un bracciante indiano, 31 anni, rimastoagganciato a un rullo trainato da untrattore, che gli tranciò il braccio destro e schiacciò gli arti inferiori. Dopo l'incidente l'uomo è stato portato a casa dal titolare del latifondo e l'arto tranciato poggiato sopra una cassetta utilizzata per la raccolta degli ortaggi. Contro questo omicidio tanti altri come questo domani, giovedi3 aprile dalle ore 10,00 sul lungomare di Pescara (Madonnina del porto) i testimoni del Premio Borsellino parteciperanno allaCarovana della U.I.L. per una importante iniziativa di sensibilizzazione sul tema del precariato che vedrà un vero parterre de rois, con la presenza del Presidente emerito della corte di appelloFabrizia Francabandera, del Procuratore del tribunale dei minorenni de L’Aquila David Mancini, dell prete di strada fondatore dell’Opera San Giustino Don Antonio Coluccia, dell’imprenditore testimone di giustizia in attesa di giustizia da 18 anni Luigi Leonardi e del Segretario Generale della UIL Pierpaolo Bombardieri.. Quando parliamo di precarietà facciamo riferimento non solo ai contratti a termine e ai numerosi contratti atipici, ma anche a quella platea vasta di lavoratrici e lavoratori che un contratto nemmeno ce l'hanno e sono gli invisibili del lavoro nero, il lavoro illegale.Mettere al centro il tema della precarietà inoltre, significa mettere al centro i tanti giovani che spesso lasciano l’Abruzzo, il Sud ,perché rifiutano di accettare condizioni di lavoro poco dignitose, senza diritti e senza un salario adeguato, che non permette loro di tracciare progetti per il futuro . Il lavoro nero tra giovani e studenti è un fenomeno preoccupante che coinvolge migliaia di ragazzi in Italia necessita di un intervento deciso..Anche in Abruzzo molti di loro accettano impieghi senza contratto per guadagnare qualcosa durante gli studi o per necessità economiche, inconsapevoli dei rischi legati a questa scelta. Di fronte a questa drammatica realtà socio-lavorativa degradata non possiamo e non dobbiamo rimanere insensibili. L’assenza di contratti regolari significa nessuna protezione in caso di infortunio, nessun contributo per la pensione e la costante incertezza lavorativa. Solo attraverso una maggiore consapevolezza, incentivi per le assunzioni regolari e controlli più efficaci sarà possibile garantire ai giovani un accesso al mondo del lavoro sicuro e dignitoso. Una associazione che porta il nome di Paolo Borsellino nonpoteva che essere in prima fila con la UIL per difendere il lavoro e dare un taglio al precariato per sensibilizzare contro il pericolo delle mafie che hanno l’obiettivo di radicarsi nel sistema socio-economico e nelle filiere produttive. Nell’esercito di giovani – e non – senza lavoro, giovani invisibili, trovano spazio i tentacoli delle mafie e del malaffare , organizzazioni criminali che fanno incetta di attività al mercato della disperazione. Nelle zone più in crisi del Paese le associazioni malavitose hanno modo di infoltire le loro schiere oltre a formare nuovi “quadri” delinquenziali della famigerata scuola della strada che forma un numero non indifferente di italiani che non saranno mai (o quasi mai) cittadini, cioè soggetti di uno Stato moderno e totalmente affrancato dalla piaga delle associazioni a delinquere. Con la prostituzione, l’immigrazione clandestina, l’usura e la droga e quant’altro da cui malavitosamente le mafie traggono profitto, una delle voci più importanti è proprio quella che fa riferimento al mondo del lavoro. Un mondo di cui fanno scempio, dominandolo direttamente o indirettamente.La questione della tutela della legalità e della lotta alla criminalità organizzata è di tutti. Il precariato colpisce diversi settori del mercato del lavoro e la deregulation e soprattutto il jobsact, che doveva tutelare la precarietà, hanno solo impoverito il lavoro, redendolo ancora più precario. Mettere il lavoro al centro, inteso come lavoro di qualità, è fondamentale. Solo così può esserci una vera crescita del Paese e dare la possibilità ai giovani, alle donne e ai lavoratori di avere una dignità e realizzare i propri progetti. Al costante e prezioso lavoro del sindacato, degli organismi inquirenti e delle forze dell’ordine, deve affiancarsi quello delle istituzioni territoriali e dell’associazionismo, per creare una barriera solida contro i fenomeni malavitosi che svolgono il prezioso lavoro nelle scuole e coi giovani. Questa “carovana” della UIL è un’occasione ulteriore per fare squadra
Leo Nodari