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RaschiTutto è cominciato con una Tac, che ha evidenziato la presenza di un nodulo all’interno dj un rene, ovvero la presenza di una possibile formazione tumorale, di 25 millimetri. È per questo che un imprenditore avezzanese di 51 anni era andato a  Roma, in un ospedale importante, proprio per essere sicuro di ricevere le migliori cure possibili. E le ottenne, perché i medici Romano decisero di operarlo e rimuovere quel tumore.  Sono passati sedici anni da allora. Sedici anni che l’imprenditore ha affrontato sottoponendosi a dialisi tre volte a settimana, condannato quindi ad una vita di grandi difficoltà, proprio a causa di auell’intervento chirurgico. Sì, perché - come si scoprirà in seguito - in quella sala operatoria non gli era stato asportato solo il rumore, ma tutto il rene. Eppure, come accertato dai consulenti del tribunale, sarebbe bastata un’asportazione parziale e non un’operazione così grave da compromettere anche la funzionalità del rene residuo e costringere l’uomo alla dialisi. Nel corso della lunga vicenda giudiziaria, perfettamente ricostruita oggi con moltissimi dettagli sulle pagine de il Messaggero Abruzzo, si è scoperto anche che i medici hanno omesso una serie di esami fondamentali, tra i quali una risonanza magnetica. Quell’asportazione del rene fu un grave errore medico, per questo l’ospedale è stato condannato ad un risarcimento da un milione di euro.