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5053248_1415_viceconte.jpg«Nessuna vessazione psicologica né privazione economica da parte del marito» ad aggravare il momento di estrema fragilità della moglie Simona Viceconte, la 45enne piemontese che nel 2020 si tolse la vita nella sua abitazione teramana come 12 mesi prima aveva fatto la sorella Maura, ex olimpionica di maratona e di fondo. Lo hanno scritto i  giudici della  Corte d'Assise d'appello dell'Aquila, come riportano oggi le pagine de Il Centro, spiegando le motivazioni dell'assoluzione bis di Luca Amprino, il 54enne bancario piemontese che a dicembre è stato prosciolto anche in secondo grado dall'accusa di maltrattamenti alla donna, così come già avvenuto nel 2022 al termine del rito abbreviato con la prima assoluzione, poi impugnata dalla Procura,  che all'epoca si era mossa sulla base di segnalazioni di amiche della donna, sul fatto che l'uomo avrebbe nel tempo inflitto alla moglie maltrattamenti psicologici che avrebbero aggravato la sua condizione di fragilità. Ma per i giudici non andò così.