L’unica cosa da salvare del comunicato diramato ieri dalla consigliera comunale Debora Fantozzi è la firma. Finalmente abbiamo appreso che la Fantozzi ha firmato in maniera corretta con prima il nome e poi il cognome. Fino a poco tempo fa era il contrario. Qualcosa di buono c’è stato nell’essersi spacciata per un operatore televisivo. Certo, la firma si insegna in terza elementare ma è meglio tardi che mai. Il resto del Fantozziano pensiero è da mani nei capelli. Vede consigliera Fantozzi, quello che nessuno Le ha forse spiegato è che un accredito stampa è una cosa seria. Se qualcuno Le ha fatto pensare che equivale a un biglietto omaggio o a un accesso privilegiato, evidentemente si è rivolta alla persona sbagliata che non conosce bene il lavoro. L’accredito è una dichiarazione di un Direttore Responsabile di una testata che chiede di permettere ai suoi inviati di poter esercitare il loro lavoro e per questo di accedere nei luoghi interessati. Già, perchè con l’accredito si va a lavorare e non a vivere “esperienze particolari”. Per quelle ci sono altri posti. Lei ha tenuto a precisare che il suo pass non era per giornalisti ma per un operatore. Evidentemente non conosce, o non le hanno saputo spiegare, che l’operatore o cameramen, molte volte è anche un iscritto all’Ordine dei Giornalisti perchè sono equiparati ai giornalisti. Lei, con questa affermazione, ha offeso una categoria che fa giornalismo e non sono lì con il telefono appena acquistato, ma con telecamere professionali per dare immagine all’evento. Cosa sarebbe un servizio o una voce senza immagini? Non televisione ma, forse, radio. Lei, invece, era lì senza alcun titolo, senza nemmeno uno straccio di telecamera, nemmeno quella per le vacanze. E, mi creda, in 35 anni di televisione non ho mai visto un operatore vestito con un tailleur “tipo” Chanel e sorridente accanto al Presidente del Consiglio dei Ministri senza provare a fare immagini o a tirare fuori un microfono per strapparle una dichiarazione. Ah già, Lei stava vivendo una “esperienza particolare”, come quella del giorno prima a L’Aquila, dove inveiva contro il Presidente della Regione Marco Marsilio e, di conseguenza, anche la Meloni. Gli operatori sono persone che lavorano e che rischiano. Già, Lei non lo sa, ma rischiano quando fanno delle riprese particolari. Ha mai provato a stare in mezzo a una trentina di suoi potenziali colleghi con una telecamera per strappare una immagine buona da mandare in onda? No, Lei non sa nemmeno cosa voglia dire. Sono persone che hanno una professionalità e una preparazione che Lei nemmeno immagina se pensa di potersi sostituire a uno di loro con un telefonino. C’è poi un interrogativo che nessuno ha posto: Lei a Ortona come ci è arrivata? Con una sua auto o con quella della testata che l’ha accreditata? Sa perchè? Nel primo caso “nulla quaestio”; nel secondo, bhè sarebbe stato un bel problema. Nel caso, Lei su quel mezzo non avrebbe potuto metterci piede, figuriamoci il resto del corpo. Sulle auto aziendali possono salire solo i dipendenti o contrattualizzati e non mi sembra sia il suo caso. Se così fosse, come la mettiamo? A proposito: ricorda la scena di uno quasi omonimo, mi perdoni ma molto più famoso di Lei, il ragioniere Ugo Fantozzi quando al varo di una nave, finì in acqua per opera della Contessa Mazzanti Serbelloni Viendalmare? Ecco, se per caso fosse capitato a Lei (e per fortuna non è successo) come sarebbe finita la faccenda visto che Lei, in quel posto, era totalmente abusiva? Nel suo comunicato ha scritto che i consiglieri devono occuparsi dei problemi della città e, soprattutto, di quelli dei cittadini. Si è posta la domanda se quella sua presenza, finita anche sulla stampa nazionale, non abbia creato qualche “piccolo problema” a chi era lì per l’ordine pubblico? Non crede che dopo la foto e quanto raccontato, qualcuno del servizio di sicurezza della Meloni abbia potuto perdere il posto? No, Lei questo problema non se l’è posto ma Le posso assicurare che quel qualcuno, se c’è stato, ha vissuto una esperienza indimenticabile. Vede quante cose bisogna conoscere consigliera Fantozzi? Ma la colpa, mi creda, non è sua. La colpa è di chi le ha permesso di avere un pass stampa; è di chi crede che tutti possano fare un determinato lavoro; è di chi non conosce nemmeno le regole di questo lavoro. Diciamo che tra Lei e chi l’ha accreditata siete due persone sbagliate nel posto sbagliato. Ecco perchè solitamente i Direttori sono quelli bravi, perchè risolvono ed evitano i problemi. Quelli non bravi li creano. La prossima volta, per andare a un concerto (si ricorda anche questa consigliera Fantozzi?) oppure a un evento istituzionale, vada per altri canali ma lasci perdere la stampa e il mondo giornalistico. Mi creda, Lei e il giornalismo siete due rette parallele; poi sarà sicuramente bravissima nel suo lavoro, non abbiamo dubbi. Ma se avesse avuto esperienze giornalistiche non avrebbe sicuramente diramato quel comunicato che è un perfetto autogol. Ah, dimenticavo, se per casso volesse accreditarsi alla Sala Stampa Vaticana si ricordi che c’è bisogno, oltre che della richiesta di accredito, anche della lettera di presentazione del Direttore Responsabile.
Alfredo Giovannozzi