Martino Caldarelli, il 48enne scomparso venerdì pomeriggio scorso da San Pietro di Isola del Gran Sasso è stato rinvenuto cadavere in un invaso artificiale nelle campagne vibratiane, in una zona di difficile accesso tra Sant'Omero e Nereto. Il ritrovamento alle 20 di ieri sera ma la notizia si è diffusa solo a tara notte. Per recuperarlo sono intervenuti i sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Ed era proprio in Val Vibrata che l'ultima volta il cellulare dell'uomo aveva agganciato la cella telefonica l'ultima volta prima che fosse spento e mai più riacceso, poche olre dopo la denuncia di scomparsa da parte dei familiari.
I primi rilievi da parte della sezione scientifica del Reparto Operativo del Comando provinciale dei Carabinieri di Teramo lasciano ipotizzare che si sia trattato di un omicidio. Sul corpo del 48enne sono state rinvenute ferite inferte con un'arma da taglio. Caldarelli si era allontanato a bordo della sua panda rossa, venerdì, diretto in palestra a Val Vomano. I Carabinieri stanno ricostruendo gli ultimissimi contatti avuti dall'uomo. Il suo telefonino, spento già da venerdí, aveva agganciato una cella in Vibrata. La Procura ha disposto l'esame autoptico sul corpo. Probabilmente già oggi sarà dato l'incarico.
Martino Caldarelli era disoccupato. Dopo la morte del padre, avvenuta una decina di anni fa, viveva con la madre, era il penultimo di cinque fratelli e il maggiore, che abita nello stesso edificio, è stato il primo a lanciare l'allarme. Ieri notte la tragica scoperta che ha messo fine all'attesa.
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