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Avrebbe compiuto 49anni oggi, Martino Caldarelli, l’uomo trovato senza vita, questa notte, in un laghetto artificiale nelle campagne vibratiane. Ucciso a coltellate. Era nato il 16 aprile del 1976. Una coincidenza che amplifica il senso di una tragedia che, per ora, lascia tantissime domande senza risposta, ma sulle quali i Carabinieri stanno seguendo una pista precisa. I due fermati, che sono un uomo e una donna, vibratiani e residenti in zona, sospettati dell’omicidio, e sui quali già da alcuni giorni si erano concentrati gli inquirenti, avrebbero già precedenti penali, ma per reati contro il patrimonio, furti di benzina. Che cosa possa averli spinti ad uccidere Martino e a cercare di far sparire il corpo in quel piccolo invaso tra le campagne, che nella zona chiamano “il laghetto di Branella”, è il motivo che i Carabinieri stanno cercando di chiarire. Le modalità, però, quelle coltellate, farebbero pensare ad un delitto d’impeto, forse una lite degenerata. E in questi casi, a meno che tra la vittima e gli assassini non ci fossero rapporti legati proprio ad attività illecite, il campo delle ipotesi si restringe a due possibili motivi: i soldi o le donne. Un regolamento dei conti, quindi? Un confronto finito male? Un debito non saldato? Tutte le strade sono aperte, e se da una parte sarà l’autopsia a chiarire quando è stato ucciso, dall’altra saranno i Carabinieri a chiarire perché Martino Caldarelli abbia lasciato venerdì scorso la sua casa di San Pietro di Isola, dicendo alla madre che sarebbe andato in palestra, anche se il borsone l’aveva lasciato a casa, per poi sparire, prima di essere ritrovato senza vita, in un laghetto di campagna, nel giorno del suo compleanno.