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Sta diventando un caso “politico” oltre che sportivo, una partita di calcio tra minorenni finita con una rissa tra genitori e dirigenti sportivi. 
L’incontro era quello tra Gissi e Sambuceto, per il campionato provinciale under 17 di Chieti. Mentre i ragazzi giocano, sugli spalti i genitori tifano… esagerando: c’è chi parla di spintoni, di caccia al tifoso avversario, di schiaffi, di graffi, addirittura di un genitore tenuto fermo dai “nemici” sul cofano di un’auto e minacciato, in un continuo scambio di accuse e controaccuse nel quale è difficilissimo districarsi. Ci sarebbero anche un paio di referti del Pronto Soccorso, a supportare le accuse. Le due società, hanno preso posizioni chiare: il Sambuceto denuncia la caccia al tifoso e il Gissi smentisce accusando alcuni genitori dei ragazzi ospiti di aver esagerato nelle reazioni. E tutti minacciano denunce. A gettare acqua sul fuoco, però, è arrivato un post di Angelo Di Meola, dirigente del Sambuceto, che scrive: "Fermo restando che condanno fatti accaduti fuori dal campo, tengo a precisare come persona presente a Gissi nonché responsabile del Sambuceto, che la società Gissi calcio si è messa a completa disposizione per far sì che a noi dirigenti e ai giocatori non succedesse niente”.