Non si può rimanere indifferenti di fronte al grido d’allarme lanciato dal Sindaco di Crognaleto Orlando Persia e da tutti gli amministratori della zona interessata . Ho avuto modo di confrontarmi con lui e di sentire conoscenti ed amici del territorio e il quadro che ne viene fuori è desolante. “Rabbia” per la mancanza di considerazione e rispetto ed allo stesso tempo “incredulità” per una programmazione scellerata ed imbarazzante sono i sentimenti che prevalgono ora tra la gente dei territori interessati, o meglio, danneggiati dalla chiusura del Ponte di Paladini disposta dall’Anas Spa.
Ma dov’è la logica della buona politica, quella che dovrebbe (il condizionale, a questo punto, è d’obbligo) essere incentrata sulla tutela del bene comune? Dove sono i buoni e nobili propositi sul rilancio delle Aree Interne tanto decantati nelle varie campagne elettorali?
Oggi abbiamo a disposizione mezzi e strumenti all’avanguardia che consentono di realizzare opere stratosferiche mettendo in campo una programmazione lungimirante, attenta e rispettosa, che consentirebbe di realizzare le migliori opere.
È inaccettabile nel 2025 la chiusura di un tratto di strada tanto importante per tutte le attività che sul quel percorso operano, per i tanti lavoratori che la percorrono quotidianamente, per gli studenti universitari e della scuola dell’obbligo che sulla Strada Maestra stanno costruendo il proprio futuro, per i turisti che apprezzano e rianimano territori devastati dallo spopolamento e dal sisma.
La programmazione degli interventi da realizzare sul Ponte di Paladini deve essere assolutamente riprogrammata, ne va della credibilità della Buona Politica che deve essere al servizio dei territori e dei cittadini che li popolano e non a loro discapito, ne va della possibilità di trasmettere alle nuove generazioni la fiducia nelle Istituzioni che devono tutelare e non danneggiare, ne va della sopravvivenza di territori meravigliosi e di chi in quei territori ha scelto di vivere e continuare a crederci.
Urge un tavolo tecnico di concertazione e condivisione che coinvolga tutti gli attori che a vario titolo sono chiamati a trovare una soluzione attuale, rispettosa e lungimirante a questa situazione, poiché quanto prospettato non è assolutamente accettabile, pena la fine delle Aree Interne e il fallimento della Buona Politica.
Vincenzo D’Ercole
delegato viabilità provincia di Teramo.