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Niente da fare per il reclamo di Banca Tercas. Il tribunale dell'Aquila ha rigettato, di nuovo dopo la prima istanza di agosto, la richiesta di sequestro conservativo dei beni dei componenti del collegio dei sindaci. E ha confermato, pochi giorni fa, il sequestro per gli amministratori. Nella sentenza, il Tribunale sostiene l'esatto contrario di Tercas, secondo la quale invece i sindaci, come gli amministratori, devono rispondere dei danni derivati alla Banca dalla ben nota serie di operazioni illegittime poste in essere dall'ex direttore generale Antonio Di Matteo. Secondo la tesi della Tercas, i sindaci avrebbero dovuto, nelle loro funzioni, controllare se gli assetti organizzativi e di controllo interni alla Banca erano efficienti. Per i giudici dell'Aquila non è affatto così. La decisione motivata dal Tribunale dell'Aquila potrebbe parzialmente "scalfire" l'impianto del commissariamento da parte di Banca d'Italia, quando equipara, senza distinzioni di ruoli, le responsabilità dei sindaci (deputati al controllo formale) a quelle degli amministratori, col potere di fare delle scelte. E il giudizio di merito potrebbe tenere conto del provvedimento aquilano.   GUARDA IL SERVIZIO (CLICCA QUI) banca-tercas