Cinquantanove anni lui, ventotto lei. Lui la segue, lei lo evita. Lui la chiama, lei non risponde. Lui la palpeggia, lei lo denuncia. Lui continua, lei lo ridenuncia, ma intanto l’uomo riceve anche un avvertimento da un paio di persone. Lui non si rassegna, la insulta in strada, lei lo denuncia per la terza volta e si sfoga sui social: «L’ho denunciato tre volte, ma nessuno fa nulla, lui è libero di fare quello che vuole e io vivo in una prigione invisibile…», ed è a questo punto che la “giustizia” prende un’altra strada e si veste da quarantenne, pregiudicato, che aspetta lo stalker sotto casa e lo picchia brutalmente. I carabinieri di Sulmona avrebbero raccolto elementi utili a ricostruire i fatti, ma non possono agire se non sulla base di una denuncia dell’uomo il quale, pur avendo incassato calci, cazzotti, testate, subendo un pestaggio in piena regola, che l’ha costretto a far ricorso alle cure del pronto soccorso, ha deciso di non sporgere denuncia contro l’aggressore.