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Cinquantasei anni l’insegnante, quattordici la studentessa. Si sono conosciute in classe, in un istituto superiore di Pescara. Un’empatia immediata, una simpatia sincera, poi qualche messaggio, poi qualche incontro… e il primo bacio, poi tanti altri, anche a scuola, nascoste in un laboratorio o in bagno, fino ad un rapporto sessuale, a casa della docente. Non era una storia di violenza, perché la ragazza lo voleva, ma quel suo “volere” la storia d’amore con la professoressa era frutto del plagio che la stessa docente aveva esercitato sulla minorenne, così l’ha giudicata la psicologa della scuola, alla quale - nel corso di un colloquio routinario - la ragazza ha raccontato di quel rapporto sentimentale. Ed è stata la stessa psicologa a denunciare tutto alla dirigenza e alle forze dell’ordine. La docente è stata sospesa per un anno, e adesso dovrà salire sul banco degli imputati, con l’accusa di abusi sessuali, aggravata dal fatto che la studentessa avesse meno di 16 anni. E la ragazza dovrà testimoniare, essendo stata riconosciuta, come riferisce il Centro oggi in edicola, del tutto in possesso di ogni sua facoltà cognitiva, senza traumi psicologici dovuti a quel rapporto sentimentale che, peraltro, si concluse proprio per scelta della studentessa.

foto archivio