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Schivo, riservato, quasi geloso della sua privacy, l’avvocato Lino Nisii probabilmente non gradirà questa nostra indebita ingerenza nel suo privato, ma l’occasione è tale che meritava la ribalta: 90 anni. Il decano degli avvocati teramani, la toga di diamante dell’ordine forense aprutino ha festeggiato pochi giorni fa i suoi 90 anni, molti dei quali vissuti con una dimensione pubblica che li rende importanti anche per la nostra storia cittadina. Esponente di primissimo piano della Democrazia Cristiana, quando la Dc a Teramo vinceva le elezioni con percentuali bulgare, Lino Nisii è stato alla guida della Tercas per un trentennio, nel periodo più glorioso della storia della Cassa di Risparmio di Teramo. Considerata banca assolutamente solida, fortemente patrimonializzata, costantemente indicata dalla stampa specializzata al vertice della propria categoria a livello nazionale, la Tercas di Nisii è stata un fattore indispensabile per l’espansione dell’economia dei territori. «La storia di Tercas ha coinciso con la storia delle imprese e il sostegno alle famiglie. Direttamente o attraverso la Fondazione, sono stati realizzati interventi di grande significato in settori vitali della società» scriveva lo stesso Nisii, quando la Tercas venne travolta poi dal ciclone che la portò alla crisi prima, poi all’acquisizione da parte della Banca di Bari, quindi all’attuale BdM Banca, del Gruppo Mediocredito Centrale. Avvocato dal grandissimo talento, ha legato il suo nome ad alcuni tra i più importanti processi della storia giudiziaria teramana, uno su tutti: il caso Mascia Torelli, che uccise il padre Dalmarino nella notte tra il 15 e il 16 dicembre 1994, a Giulianova. All'avvocato Lino Nisii si deve anche la nascita del Premio Letterario Teramo, invenzione dell'allora circolo univeristario.