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Screenshot_2025-05-15_alle_14.16.09.pngScreenshot_2025-05-15_alle_14.16.02.pngScreenshot_2025-05-15_alle_14.16.17.pngÈ pericoloso. E molto. Per questo il ponte di Paladini, sulla SS 80 chiuderà il 3 giugno. L’intervento non è più rinviabile. Nella riunione tenutasi oggi in Regione, la stessa Anas ha spiegato che “dal punto di vista tecnico e dell'ingegneria, il ponte ha un livello di vulnerabilità massima sia dal punto di vista sismico che idraulico/fondazionale che sommato alla tipologia strutturale di "ponte ad archi in muratura" non consente di escludere meccanismi di crollo repentino in occasione di perturbazioni alla stabilità di tipo sismico, idraulico o erosivo/franoso che possono in particolare interessare le fondazioni in alveo con conseguenti cedimenti e cadute di spinta a sostegno dei meccanismi resistenti essenziali del ponte”.
Quindi, lavori necessari, anche perché “…. Le arcate risultano riempite con materiale caotico poco cementato sia per la parte in muratura che per la parte in calcestruzzo. Le strutture di fondazione diretta in alveo (senza pali di fondazione) poggiano su livelli alterati di sabbia limosa e di sabbia limosa mista a banchi arenacei alterati tipici delle zone d'alveo”.
Quindi, interventi urgenti e non più procrastinabili di adeguamento strutturale e sismico dell'intera opera “…a garanzia della sicurezza dell'infrastruttura e della circolazione stradale anche in relazione all'estrema importanza che, in concreto, ANAS attribuisce all'asse viario a favore del traffico a breve e media percorrenza e dei territori serviti delle aree interne”.
Lavori che prevedono la chiusura, anche se sarebbe stato meglio demolirlo e ricostruirlo, ma “…una tale radicale scelta progettuale di intervento avrebbe richiesto un tempo di esecuzione variabile, fra demolizione e ricostruzione, di non meno di 6-8 mesi (salvo imprevisti in corso d'opera) con la conseguente completa chiusura della strada nel medesimo periodo temporale. Ad oggi e grazie alla tipologia di intervento prevista, pur essendo stati aviati e completati i lavori relativi alla realizzazione delle nuove fondazioni e all'adeguamento delle pile del ponte attraverso la realizzazione di 68 micropali in acciaio della lunghezza di 30 mt ciascuno, non si è proceduto a nemmeno un giorno di chiusura al traffico completo dell'opera e della SS 80. Proseguono inoltre senza alcuna interruzione e limitazione del traffico i lavori di ripristino corticale dei paramenti murari dell'intero ponte avendo procrastinato al termine della lunga e pesante stagione invernale gli interventi di realizzazione delle strutture del nuovo impalcato.
Impalcato previsto con travi prefabbricate in acciaio tralicciato che si innestano in travi di testata in c.a. da realizzarsi all'interno delle imposte degli archi (con profondità di scavo di oltre 2 mt dall'attuale piano
viabile) e successivo getto di soletta dell'intero impalcato.
Di particolare impegno e delicatezza risultano le operazioni di varo delle 12 travi in acciaio ciascuna della lunghezza di oltre 13 mt e del peso di svariate tonnellate ciascuna attraverso l'utilizzo di autogru di elevata portata.
Per meglio far comprendere l'entità delle opere che, per le più evidenti ragioni di sicurezza del traffico e di lavoro per le maestranze di cantiere, non possono essere in alcun modo eseguite a traffico aperto”.
La chiusura durerà 60 giorni, ma il Sindaco di Crognaleto Orlando Persia sta studiando un’ipotesi di viabilità alternativa.

Negli ultimi mesi, il ponte ha sopportato sollecitazioni eccezionali dovute al passaggio intensificato di mezzi pesanti, deviati proprio su questo tratto a causa delle frequenti chiusure per manutenzione del traforo del Gran Sasso. Questa pressione straordinaria ha accelerato il deterioramento di un’infrastruttura già fragile, aumentando i rischi in caso di eventi sismici o fenomeni di erosione.

 LEGGI QUI IL REPORT DELL'ANAS SUL PONTE PALADINI

Tutto questo si è appreso oggi durante una riunione in Regione convocata dall'assessore Umberto D'Annuntiis alla presenza dei sindaci di Crognaleto, Fano Adriano, Montorio, Capitignano, Basciano, Campotosto, territori interessati dalla chiusura del ponte. 

Se l'allora Sindaco D'Alonzo avesse realizzato la bretella Tottea-Fucino con il finanziamento disponibile e che venne definita infrastruttura strategica per il territorio sotto ogni profilo (sicurezza, antibracconaggio, valorizzazione socio-economica ecc ecc), il Camunie di Crognaleto già dal 2015 per un’importo di 5.600.00,00 di €. avrebbe vissuto giorni più tranquilli. Ad oggi le risorse sono ancora disponibili e l'attuale Sindaco sta facendo di tutto per realizzarla, tanto che adesso il progetto è in Conmissione Via.

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“È stato un incontro positivo – ha riferito l’assessore D’Annuntiis al termine dell’incontro – e sento di ringraziare a nome di tutti i presenti l’ANAS per il grande lavoro fatto sulla SS80 e la disponibilità manifestata oggi. Dopo ampio confronto con tutti i sindaci, infatti, è stata accolta la mia proposta di dare mandato ad ANAS di valutare la possibilità di un percorso alternativo.
La decisone sarà esclusivamente tecnica e sarà condivisa da tutti. Resta il fatto che la chiusura del ponte è indispensabile per la strategicità dell’intervento e che la situazione del ponte rimane di alta pericolosità, quindi non possiamo più attendere, soprattutto per la sicurezza di chi transita su quelle strade”.
“ Si tratta di opere attese da 50 anni e necessarie anche perché, alla luce delle chiusure del Gran Sasso, la SS80 adesso deve essere la strada alternativa al traforo del Gran Sasso – ha ribadito D’Annuntiis –
Già in questi giorni ci sono delle chiusure parziali e il traffico viene dirottato sulla SS80. Pertanto – ha concluso l’assessore – è di fondamentale importanza avere una strada adeguata coi tempi e soprattutto una percorrenza che garantisca la sicurezza a chi la percorre”.