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AssedioMartedì 13 maggio, nella Sala Consiliare di Civitella del Tronto, è stato presentato il volume “L’assedio della fortezza di Civitella del Tronto e il brigantaggio legittimista nella più critica fase storica dell’Unità d’Italia”, alla presenza dell’autore, il professor Angelo Massimo Pompei. L’evento, organizzato dalla Fondazione Pasquale Celommi ETS, dall’Istituto Comprensivo “Rita Levi Montalcini” e dall’Associazione culturale “Le Lunarie”, con il patrocinio del Comune, ha rappresentato un’occasione per riflettere su una delle pagine più controverse e spesso dimenticate della storia risorgimentale italiana. Il sindaco Cristina Di Pietro ha aperto l’incontro ringraziando il numeroso pubblico intervenuto e sottolineando l’importanza civile e storica dell’episodio trattato: la resistenza della Fortezza di Civitella, ultimo baluardo borbonico, caduto ben tre giorni dopo la proclamazione del Regno d’Italia nel 1861. Il volume del prof. Pompei indaga il fenomeno del brigantaggio legittimista nelle zone del teramano e dell’ascolano, attraverso le figure emblematiche di Bernardo Stramenga e Giovanni Piccioni. Un lavoro che, come ha ricordato l’assessore Gabriele Marcellini, “ridà voce a un’identità secolare travolta dalla nascita del nuovo Stato unitario”.
Tra gli interventi più significativi, quello dello storico Ercole Bonanni, già vice direttore dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche, e del presidente della Fondazione Celommi, Viriol D’Ambrosio, che ha posto l’accento sulle opere pittoriche di Renato Coccia, artista che ha illustrato episodi del periodo in 63 dipinti, colmando una lacuna iconografica importante. Il dott. Leandro Di Donato, poeta e ricercatore, ha poi ricordato come l’opera riesca a raccontare la storia locale senza edulcorazioni, riportando in luce i conflitti e le tensioni che segnarono l’Abruzzo in quegli anni. Toccanti i contributi dei discendenti dei protagonisti storici: l’avv. Giovanni Stramenga e il dott. Luigi Piccioni, che hanno evidenziato il ruolo delle rispettive famiglie all’interno del contesto resistenziale e la marginalizzazione subita nella storiografia ufficiale. Infine, il professor Pietro-Giorgio Tiscar ha ricordato il trisavolo Raffaele Tiscar De Los Rios, vicecomandante della Fortezza, protagonista della firma della resa. Un tassello ulteriore in una narrazione complessa, che il volume contribuisce a rendere più ricca.

SARA VALERI