Il centro storico di Teramo perde un altro tassello della sua memoria commerciale. L’Antica Salumeria Sant’Antonio, storico esercizio situato in corso De Michetti, si prepara a chiudere definitivamente i battenti all’inizio del prossimo anno. Dopo trent’anni di attività ininterrotta, il locale cesserà ogni attività, segnando la fine di un’epoca per il commercio cittadino.
Fondata nei primi anni Novanta, la salumeria era diventata un punto di riferimento per molti residenti, nota per la qualità dei suoi prodotti tipici, dai salumi abruzzesi ai formaggi locali a chilometro zero. Con la chiusura dell’attività, scompare l’ultima bottega tradizionale di questo genere rimasta attiva in città
A pesare sulla decisione, una combinazione di fattori che riflette le difficoltà comuni a molte piccole realtà commerciali. In primo luogo, l’assenza di un passaggio generazionale, che ha reso impossibile garantire continuità. Inoltre, negli ultimi anni si è acuita la crisi del commercio al dettaglio nel centro cittadino, complice la progressiva desertificazione urbana, la concorrenza della grande distribuzione e le difficoltà legate alla mobilità urbana, come la carenza di parcheggi e le problematiche legate ai cantieri stradali.
La salumeria si era distinta negli anni per un modello di vendita basato sulla qualità, sulla provenienza locale dei prodotti e su un rapporto diretto e personale con la clientela. Un approccio che, pur apprezzato da molti, fatica oggi a resistere di fronte a un mercato sempre più orientato verso l’omologazione e la rapidità dei servizi della grande distribuzione.
La chiusura dell’Antica Salumeria Sant’Antonio si inserisce in un quadro più ampio di trasformazione del tessuto commerciale cittadino. Negli ultimi anni, numerose attività storiche del centro hanno abbassato le saracinesche, spesso per motivi analoghi: difficoltà economiche, mancanza di eredi disposti a proseguire l’attività, pressioni legate ai costi fissi e ai mutamenti delle abitudini di acquisto.
L’addio a questo storico negozio non rappresenta solo la perdita di un’attività commerciale, ma anche un segnale della progressiva erosione di un’identità urbana fondata sulla prossimità, sulla conoscenza personale e sulla valorizzazione del territorio. La chiusura della salumeria segna un ulteriore passo verso un centro cittadino sempre più svuotato di botteghe tradizionali, con effetti tangibili non solo sul piano economico, ma anche su quello culturale e sociale.