È stato condannato per revenge porn, tentata estorsione e simulazione di reato l’ormai ex comandante della Polizia Locale di Sulmona, sessantenne coinvolto in una burrascosa vicenda giudiziaria legata a una relazione sentimentale con una cinquantenne. L’inchiesta era scattata nel 2023 a seguito della denuncia della donna, e aveva portato a sequestri di telefoni, computer e a una serie di procedimenti incrociati per querele reciproche. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe filmato di nascosto rapporti intimi con l’ex compagna, inviando poi il materiale alla sorella della donna con un messaggio allusivo alla “rispettabilità familiare”. Avrebbe inoltre chiesto prestazioni sessuali in cambio del denaro prestato durante la relazione, presentando un vero e proprio "tariffario", secondo la Procura. La difesa ha sostenuto che l’accordo fosse consensuale e previsto da un patto di riservatezza. Il reato di simulazione riguarda invece la finta denuncia di furto di due hard disk contenenti video compromettenti, poi ritrovati nella cassaforte dell’ufficio del comandante. È caduta invece l’accusa di violenza sessuale, ritenuta infondata dal giudice per le incongruenze nella testimonianza della presunta vittima e grazie alla documentazione della difesa che colloca l’uomo altrove al momento del presunto abuso. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro novanta giorni. La difesa annuncia ricorso in Appello.