• FESTA AGRICOLA
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

carcerecastrognoAncora un decesso nel carcere di Castrogno. Questa volta a perdere la vita è stato Marco D’Ambrosio, 50 anni, originario di Vasto, detenuto dal 2022 per reati legati a rapine. La sua morte, avvenuta improvvisamente nei giorni scorsi, ha spinto i familiari a presentare un esposto: chiedono che venga fatta piena luce sulle cause del decesso.

Secondo quanto raccontato dai parenti, D’Ambrosio negli ultimi tempi appariva molto cambiato: «Durante le videochiamate era dimagrito, apatico, confuso. Sbagliava i nomi, non ricordava le cose», hanno riferito. Un deterioramento psico-fisico che – secondo i familiari e il legale – era noto all’interno del carcere, tanto da far ipotizzare una possibile omissione di cure.

La ricostruzione dei fatti indica che D’Ambrosio si era già svegliato quella mattina. Stava facendo colazione quando si è accasciato a terra, perdendo conoscenza senza mai più riprendersi. A lanciare l’allarme è stato il compagno di cella. L’autopsia, già eseguita, non ha ancora fornito una causa certa: tra le ipotesi, l’uso di sostanze stupefacenti o medicinali, ma sarà necessario attendere l’esito degli esami tossicologici e di laboratorio.

Il fascicolo aperto dalla PM Greta Aloisi è, al momento, contro ignoti. Dai primi accertamenti emerge che D’Ambrosio aveva effettuato alcune visite specialistiche per dolori ossei, ma non risultano segnalazioni più gravi o omissioni documentate in ambito medico. Tuttavia, i familiari chiedono di accertare eventuali responsabilità legate allo stato di salute e all’assistenza ricevuta.

Il caso si inserisce in un contesto già segnato da un altro episodio analogo: la morte, avvenuta il mese scorso, della 44enne Rita De Rosa, anche lei detenuta a Castrogno. Aveva lamentato dolori tra il petto e le spalle per due giorni consecutivi, ed era stata condotta all’ospedale Mazzini dove le era stata diagnosticata una bronchite. Rientrata in carcere con la prescrizione di un antibiotico, è morta poco dopo. In quella vicenda risulta indagato il medico di turno che l’aveva visitata la notte precedente.

Due morti nel giro di poche settimane. Due storie diverse, ma entrambe legate alla delicata questione delle condizioni sanitarie all’interno del carcere di Castrogno. Mentre si attende la verità dai referti medici e dalle indagini in corso, le famiglie chiedono una sola cosa: giustizia.