Traducendola in italiano non burocratese, la lettera del direttore generale dell’Arpa sulla nuova sede, che sostituirà quella di piazza Msrtiri Pennesi, che cadrà grazie al movimento di opinione nato da un articolo di certastampa, si potrebbe tradurre in «Sbrigatevi, mandateci le carte». Se invece volessimo tradurla in teramano, basterebbe un eloquente «’mbè dai!».
Nella sua lettera, inviata al Sindaco Gianguido D’Alberto, all’assessore Graziano Ciapanna, al Responsabile S.U.A.P. Giuseppe Ciprietti e per conoscenza al Presidente della Provincia di Teramo Camillo D’Angelo, all’Ufficio Speciale per la Ricostruzione post sisma 2026, al Responsabile del Procedimento Giuditta Di Martino e al Progettista Marco D’Annuntiis, infatti, il Direttore Generale ARPA Abruzzo Maurizio Dionisio, dopo aver ricordato «…che il 5 maggio ed il 12 maggio nel tavolo tecnico istituzionale convocato presso gli Uffici comunali, è emersa la volontà di codesta Amministrazione a voler destinare l’area, sulla quale insiste l’immobile Arpa in Piazza Martiri Pennesi, ad altro utilizzo, acquisendo la disponibilità dell’Arpa e della Provincia di Teramo a delocalizzare lo stabile in oggetto. Considerato che il finanziamento concesso dall’U.S.R. per la demolizione e ricostruzione in Piazza Martiri Pennesi detta un cronoprogramma, ad oggi puntualmente rispettato da ARPA, con consegna dei lavori stabilita al 30 giugno 2025…», scrive «…chiedo gentilmente, che si provveda a fornirmi i conseguenti Atti amministrativi formali necessari a modificare e proseguire l’iter amministrativo già avviato, senza ulteriori interruzioni, e che possano giustificare e garantire questa Agenzia nei confronti dell’Ufficio finanziatore, senza incorrere in rischi inerenti il mantenimento del finanziamento, penali e risarcimenti di varia natura».
‘Mbè dai, appunto…