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Con una festa al Casale delle Arti, tra buon cibo e musica di Ivan Graziani, non senza momenti di emozione, la Regione Abruzzo saluta Toni Sorgi. Dopo oltre quarant’anni di carriera spesi tra pianificazione urbanistica, tutela ambientale e sviluppo sostenibile, infatti, Antonio “Toni” Sorgi lascia il servizio attivo. Una figura chiave, spesso determinante per le politiche territoriali e ambientali dell’Abruzzo e non solo. Nato professionalmente come urbanista, Toni Sorgi ha firmato alcuni tra i più significativi strumenti di pianificazione della regione. Il suo nome si lega indissolubilmente alla storia amministrativa e politica degli ultimi decenni. Tra il 1994 e il 2014, Sorgi è stato protagonista in numerosi ruoli strategici: dalla redazione del Quadro di Riferimento Regionale alla Legge Urbanistica Regionale del 1999, passando per il pionieristico Piano Regionale di Utilizzo del Demanio Marittimo e il Progetto Speciale Territoriale della Costa Teatina. Ha ricoperto incarichi come Commissario ad Acta per la redazione dei PRG di numerosi comuni abruzzesi (Civitaquana, Pennadomo, Ovindoli, Casalbordino, tra gli altri), accompagnandoli nei processi di pianificazione e rigenerazione urbana. Nel campo ambientale, Toni Sorgi è stato tra i principali promotori dell’integrazione tra politiche urbanistiche e sostenibilità ecologica. Come responsabile della Direzione Ambiente ed Energia della Regione Abruzzo, ha coordinato numerosi progetti pionieristici: il sistema integrato di Bike Sharing “Via Vai”, l’adeguamento del Piano Qualità dell’Aria, il protocollo Eternit Free, il programma Energiochi per la sensibilizzazione ambientale nelle scuole (divenuto anche progetto europeo), fino alla creazione del catasto energetico degli edifici. Ma nel mosaico delle sue responsabilità, un tassello importante è il suo ruolo all’ADSU di Teramo, l’Azienda per il Diritto agli Studi Universitari. In questo incarico, Sorgi ha portato la sua esperienza amministrativa e progettuale al servizio degli studenti universitari teramani, contribuendo a orientare l’Azienda verso scelte strutturali e strategiche improntate a efficienza, sostenibilità e qualità dei servizi. Durante il suo mandato all’ADSU, si è distinto per il sostegno a politiche inclusive e per la promozione di una visione moderna del diritto allo studio, capace di tenere insieme equità sociale e sviluppo urbano. Il suo contributo ha aiutato a rendere più solida l’infrastruttura territoriale a sostegno degli studenti, in un momento storico segnato da sfide economiche e cambiamenti organizzativi.
Non meno importante è stato il suo ruolo nel contesto istituzionale nazionale. Membro della Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente, del Consiglio Nazionale per la Green Economy e del Consiglio Nazionale dell’Ambiente, ha rappresentato l’Abruzzo anche nella federazione europea Fedarene, arrivando a ricoprire la carica di vicepresidente per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Molti ricordano anche la sua guida nella battaglia istituzionale contro il centro oli sulla Costa Teatina, che portò all’approvazione di una legge regionale di tutela specifica e alla redazione del PATMA per la protezione della tartaruga marina e del PATOM per l’orso marsicano. Cultore della normativa, attento innovatore dei processi amministrativi, Sorgi ha anticipato la transizione digitale con l’introduzione dei sistemi informatici per la gestione delle procedure ambientali e urbanistiche, molto prima che divenissero standard nazionali. È stato anche un apprezzato docente e divulgatore: membro dell’Istituto Nazionale di Urbanistica,direttore della rivista Urbanistica Informazione, relatore in corsi post-diploma e workshop internazionali, promotore di numerosi protocolli d’intesa con ENEA e CNR per l’efficienza energetica e l’alta formazione. Con la sua uscita di scena, l’Abruzzo perde non solo un tecnico esperto, ma un uomo delle istituzioni, un progettista del territorio, un “architetto delle politiche pubbliche” il cui operato resterà impresso per lungo tempo nella pianificazione urbanistica, nella cultura ambientale e nell’identità stessa della Regione.