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pecore-e1554373843332.jpegCresce l’allarme bluetongue in Abruzzo. Un’ondata di preoccupazione ha investito le province dell’Aquila e di Teramo, dove decine di focolai stanno mettendo in ginocchio la zootecnia locale. Il virus della lingua blu, trasmesso da un insetto ematofago, sta colpendo duramente gli allevamenti ovini, già provati da anni di crisi e ora alle prese con una nuova emergenza sanitaria che rischia di sfuggire al controllo.

La situazione più grave si registra nella Marsica, dove si concentrano 6 dei 59 focolai accertati nella provincia dell’Aquila. I comuni interessati sono Carsoli, Pereto, Scurcola Marsicana, Magliano de’ Marsi e Massa d’Albe. Il servizio veterinario della Asl 1 Abruzzo è in mobilitazione: sugli animali colpiti vengono effettuati prelievi inviati all’Istituto zooprofilattico di Teramo, mentre le aziende infette sono sottoposte a isolamento.

«Nessun capo può entrare o uscire dagli allevamenti infetti», ha spiegato Massimo Ciuffetelli, direttore del Dipartimento di Prevenzione della Asl. «Monitoriamo costantemente il territorio, con verifiche quotidiane e un controllo a tappeto entro un raggio di 4 chilometri dai focolai. Solo nel comprensorio aquilano effettuiamo una media di 30 controlli al giorno».

GLI ALLEVATORI: «SENZA AIUTI RISCHIAMO IL TRACOLLO»

Nonostante il lavoro dei servizi veterinari, il mondo agricolo lancia un grido d’allarme. Coldiretti Abruzzo ha chiesto un intervento immediato da parte delle istituzioni, sollecitando in particolare l’arrivo dei vaccini e un piano di sostegno economico per il comparto.

«Oltre alle morti, il virus provoca cali produttivi e il blocco della movimentazione degli animali», denuncia l’associazione, «con danni gravissimi per le aziende colpite».

Sulla stessa linea anche Cia Abruzzo (Confederazione Italiana Agricoltori):

«La bluetongue sta mettendo in ginocchio centinaia di allevatori», dichiara il presidente regionale Nicola Sichetti. «Registriamo perdite di capi, crollo della produttività e gravi difficoltà logistiche. Serve un piano straordinario per evitare una crisi irreversibile. Siamo pronti a collaborare con Regione e Governo per contenere l’emergenza».

POLITICA: «SERVONO VACCINI E SBLOCCO IMMEDIATO DELLE PROCEDURE»

Anche il mondo politico inizia a muoversi. Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia, ha definito “drammatica” la situazione, pur precisando che la malattia non colpisce l’uomo e non compromette né carne né latte dal punto di vista sanitario.

«Va chiarito che non c’è alcun rischio per la salute umana», ha detto Verrecchia, «ma gli allevatori vanno aiutati ora. Serve sburocratizzare e semplificare lo smaltimento delle carcasse, oggi totalmente a carico delle aziende. È necessario attivare indennizzi rapidi e concreti. È una questione di rispetto per chi rappresenta un presidio economico e sociale essenziale per l’Abruzzo interno».