"La priorità" spiega Roberto Canzio "è bloccare le infiltrazioni d'acqua, per passare poi al restauro vero e proprio degli interni. Per il momento si sono recuperati la copertura del piano inferiore della villa, dove è ospitato il presepe poliscenico, un'unicità da valorizzare, e le terrazze da cui l'umidità entra con facilità."
Quello di Villa Ventilj è un patrimonio di altissimo potenziale per la Asp1, che ha in cuore di ripristinarne l'identità che già gli appartiene, quella museale, ricollocamdo accanto alle opere di Pagliaccetti, già ospitate al suo interno, quelle del possessore che alla villa dà nome, Ventilj.
"La A in Asp sta per Azienda" continua Canzio "e come tale stiamo agendo: come un'azienda che si occupa sì di assistenza socio-sanitaria, ma valorizzando tutti i beni di sua proprietà. Aspettiamo di risolvere la questione con il Comune di Teramo per quanto riguarda le opere di Ventilj, affinchè possano tornare a valorizzare il legittimo luogo originario."
Ma il progetto per l'edificio storico che potrebbe diventare un'attrazione culturale di rilievo nel territorio, riacquistando prestigio esso stesso e riflettendolo sulla comunità circostante, non si ferma a reintegrarlo come polo museale.
Tra le ipotesi ventilate dal commissario per il futuro di Villa Ventilj si affaccia l'idea di riconvertirla in una struttura alberghiera che, gestendo il museo garantendo l' ingresso gratuito, ospiti insieme alle opere anche magari un ristorante d'eccellenza per godere a pieno della sua ricchezza.
EUGENIA DI GIANDOMENICO