×

Avviso

Non ci sono cétégorie

musa2.jpegmusa.jpeg
musa3.jpeg
Se vi capita di passare in via Guido II, proprio sotto le case popolari di via Longo, fermatevi un attimo. Il vecchio muro grigio che costeggia la strada non è più solo cemento e intonaco: è diventato un’opera collettiva, un manifesto di resistenza urbana. In occasione delle giornate del torneo antirazzista, infatti, c’era chi, silenziosamente, stava lasciando il proprio segno altrove. Giorno dopo giorno, sotto il sole e con le mani sporche di colore, gli artisti hanno continuato a trasformare quel muro: è nato così il Muro del Popolo, uno spazio di espressione condivisa che cresce anno dopo anno. Tempere, spray e sudore: è questa la materia viva delle nuove opere che oggi campeggiano lungo la parete, in un intreccio di stili, messaggi e visioni. Ogni murales racconta una storia, ogni firma una partecipazione, ogni tratto un grido di libertà. A rendere possibile tutto questo è stata l’energia collettiva della Casa del Popolo, che ha voluto dimostrare quanto l’arte possa essere strumento di aggregazione e riscatto. «Un ringraziamento sentito va a chi ha realizzato le opere, a chi è passato anche solo per offrire una mano, un sorriso o una birra agli artisti al lavoro. E soprattutto, grazie agli artisti che hanno dato corpo e colore allo spirito del progetto: GEDO, SPATT, NEWTON, KOSWE, GEZ, WO2, SHOCKIM, 100KAI, HADE, AIGOR, DIRTY, CARTO, GEOS».